La comunione sulla mano

PREMESSA

Comunicarsi alla mensa eucaristica, ricevendo il Corpo e il Sangue del Signore significa partecipare pienamente alla Messa, che è il Convito pasquale. La Chiesa, per ravvivare l’amore profondo a questo “Sacramento mirabile”, riserva grande attenzione anche nel modo di avvicinarsi alla mensa e di ricevere la Comunione.

COME ACCOSTARSI ALLA COMUNIONE EUCARISTICA

Disposizioni interiori:

  • Innanzitutto la fede nella presenza reale del Signore sotto l’aspetto del pane e del vino consacrati. L’”Amen” che il fedele pronuncia rispondendo alle parole del ministro significa “E’ vero” o anche “Credo”, ed è il segno eloquente della consapevolezza di ciò che si va a ricevere.
  • Lo stato di grazia: la Chiesa chiede che nessuno, consapevole di essere in peccato grave, per quanto si creda pentito, riceva il Corpo del Signore senza prima essersi riconciliato sacramentalmente, a meno che vi sia grave e urgente necessità.
  • Il digiuno: la rinuncia al cibo comune (eccettuata l’acqua o le medicine), per almeno un’ora prima della Comunione, ci richiama al fatto che il pane eucaristico è il cibo che nutre la nostra fede ed ha un’importanza maggiore di ciò che serve a nutrire il nostro corpo. Da questo digiuno sono dispensati i malati, gli anziani e coloro che li assistono.

Il modo esterno di ricevere la comunione

– Chi riceve la particola sulla mano deve seguire il modo prescritto dai Vescovi Italiani, che è il seguente:

  • si protendono entrambe le mani a ricevere il Corpo di Cristo: una manosopra, leggermente concava, dove lasciar deporre l’Ostia – poi conla mano che sta sotto, si prende la particola per portarla alla bocca (dopo essersi spostati di lato per consentire di avanzare a chi sta dietro).

Quest’ultimo gesto dev’essere compiuto stando ancora davanti all’altare e non è permesso portare la Comunione al posto, tanto meno fuori di chiesa.

– Anche l’atteggiamento del corpo deve esprimere dignità, e venerazione verso il Sacramento eucaristico: pronunciamo chiaramente e gioiosamente (non bisbigliando) il nostro “Amen”, per esprimere il desiderio di diventare sempre più membro vivo e responsabile del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Dopo aver ricevuto il Pane eucaristico non è necessariofare alcun segno di croce, inchino o genuflessione. E’ raccomandabile invece unirsi agli altri, se l’assemblea sta cantando, oppure rimanere seduti in raccoglimento.

(Nota: Ricevere la comunione sulla mano risponde meglio alle parole del Signore che dice: “Prendetee mangiate”. Inoltre non c’è motivo di ritenere che la lingua sia una parte più degnadella mano, poiché il cristiano nel Battesimo diventa membro di Cristo e del suo corpo che è la Chiesa con tutto se stesso, e quindi con ogni parte del proprio corpo. Comunque, i Vescovi precisanoche: Chi desidera può continuare a ricevere la particola direttamente sulla lingua, come si faceva nel più recente passato. Il ministro rispetterà la scelta del fedele…)

UN TESTO MOLTO SIGNIFICATIVO

(tratto da un’Omelìa di Teodoro di Mopsuestia–Cilicia, IV secolo)

“Il corpo e il sangue di nostro Signore ci nutrono e ci fanno attendere di essere trasformati in esseri immortali ed incorruttibili. Ciascuno di noi si avvicina con umiltà e con le mani tese. Così il fedele confessa di ricevere il corpo del Re, che è divenuto Signore dell’universo per la sua unione con la natura divina e che è adorato come Signore di tutto il creato. Le mani tese indicano la grandezza del dono. “Si tende la mano sopra per ricevere l’oblazione che viene data; ma sotto si pone l’altra”, in segno di profondo rispetto. La mano tesa ha un compito più elevato per ricevere il corpo regale; l’altra fa da supporto e guida alla mano sorella, svolgendo rispetto ad essa per quanto sia eguale, la funzione di serva, e questo a motivo del corpo che porta.

“Distribuendo l’oblazione il pontefice dice: Il corpo di Cristo”. Questa parola ti impegna a non restare alle apparenze, ma a considerare nel tuo cuore quello che è diventato il pane offerto: per la venuta del Santo Spirito è il corpo di Cristo. Devi dunque presentarti con rispetto ed amore: con rispetto per la sua dignità, con amore per la grazia. “Per questo, infatti, dici dopo di lui: Amen”. Con la tua risposta confermi la parola del pontefice e la sottoscrivi.

Riconoscendo la tua debolezza e la tua indegnità di fronte ad un simile dono, devi pregare e glorificare chi ha colmato te, peccatore, di tale favore… Non solo il corpo, ma al tempo stesso anche l’anima è nutrita dalla grazia dello Spirito santo per mezzo di questa comunione santa…“Dopo aver fatto la comunione…rimarrai per compiere con tutti il tuo dovere di azione di grazie e di benedizione… E’ giusto che quanti hanno preso insieme questo cibo spirituale rendano in comune azione di grazie a Dio per il suo beneficio.