Qualche anno fa, al termine di un Oratorio Estivo, un bambino mi scrisse una letterina molto carina e simpatica. Mi manifestava il suo ringraziamento e il suo affetto per la bella esperienza di Oratorio vissuta, ulteriormente esaltato per la vittoria della sua squadra dei “rossi” e, un po’ dispiaciuto per la conclusione del Grest ma comunque desideroso di partire per le vacanze al mare. Siccome in Oratorio avevamo appeso i testi delle preghiere da recitare al mattino e a conclusione della giornata (le preghiere conosciute della tradizione cristiana) ecco che a Luca viene la brillante intuizione di terminare il suo scritto ricopiando una delle preghiere appese alla parete. Quindi la letterina si concludeva così: «…grazie don Giuseppe per tutti i giochi che ci hai fatto fare insieme con gli animatori, ti voglio tanto bene e ti dedico questa preghiera: L’eterno riposo, dona loro o Signore, risplenda ad essi, ecc ecc…». Aveva scelto la preghiera più corta. Potete immaginare la risata che mi ha suscitato questa “simpatica” dedica!
Parto, quindi, da questo divertente aneddoto per evidenziare l’importanza delle «parole» della nostra preghiera, parole che spesso pronunciamo velocemente e distrattamente, espressioni di cui, talvolta, ignoriamo la profondità del mistero. D’altro canto queste parole, queste preghiere, nutrono esse stesse il desiderio di «abbracciarci» per farci avvertire tutta la dedizione di Dio nei nostri riguardi.
Il percorso di “Gerico” che vedrà il suo inizio Venerdì 23 ottobre, si pone l’obiettivo di scavare a fondo nella “preghiera delle preghiere”: il Padre nostro! È la preghiera cristiana più conosciuta e tuttavia non si tratta di una preghiera come le altre, sia pure la più bella, perché è Gesù stesso che l’ha insegnata ai suoi discepoli. È il modello di tutte le preghiere e potrebbe essere considerata il “riassunto” di tutto il Vangelo.
Infine Gerico ci accompagna non solo verso l’incontro con le “parole” ma, soprattutto, verso l’abbraccio della Parola Vivente: «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva». L’incontro con Gesù non avviene in solitaria bensì in compagnia di centinaia di persone in viaggio verso l’unica direzione.
Ti invito a partecipare per tener viva e fresca la tua “fede” altrimenti corriamo il rischio di declamare un “eterno riposo” alla possibilità di lasciarci incontrare dal Padre, dal Padre nostro!
don Giuseppe Corbari