C’è un periodo dell’anno in cui pare che le lancette dell’orologio tornino indietro, non solo di qualche ora, ma di diversi anni addietro. Alcune magiche settimane nelle quali gli oratori tornano a ripopolarsi e il vociare di allegri bambini riempie i cortili e le sale dalla mattina alla sera. I luoghi che spesso vengono associati alle parole abbandono o svuotamento, tornano ad essere i poli aggregativi del tempo in cui erano piccoli i nostri nonni e gli spazi, che fino a qualche settimana prima sembravano sovradimensionati, ora pare non bastino mai per accogliere i numerosi piccoli.
Per i pochi che si stanno domandando quando siano queste fatidiche settimane, la risposta è semplice: il periodo dell’oratorio estivo! Ormai siamo alle porte della proposta di questo anno e tra poche ore l’illusione di essere tornati ai tempi d’oro degli oratori si realizzerà. Ancora una volta piccoli e grandi, bambini e adolescenti, genitori e nonni, daranno il loro prezioso contributo alla proposta estiva con la presenza, l’attenzione, la cura degli spazi, l’animazione e tanto altro ancora.
Il tema dell’oratorio estivo 2016 porta il titolo “X di QUA – si misero in cammino” e vede al centro dell’attenzione parole quali viaggio, strada, meta, esodo; in queste quattro settimane tutti gli iscritti cammineranno accompagnati dai loro educatori e responsabili per riscoprire la bellezza dello stare assieme, l’importanza di pregare, la passione dei ragazzi per i bambini e la gioia del sano divertimento.
L’oratorio estivo è la prova che tanti fedeli credono valga ancora la pena rimboccarsi le maniche per aiutare la propria comunità con diversi gesti di volontariato, svegliandosi presto la mattina, tornando a casa stanchi la sera; tutto ciò è qualcosa di toccante e straordinario, ma è necessario compiere qualche passo in più. Occorre che le famiglie smettano di vedere l’oratorio nel periodo estivo come semplicemente l’erogatore di un servizio col miglior rapporto qualità-prezzo, occorre interessarsi realmente alla proposta formativa e spirituale, occorre lasciarsi interpellare dalla gioia dei più piccoli durante queste settimane quando tornano a casa e fare in modo che possano abitare gli spazi oratoriani anche durante il resto dell’anno.
Sogno un futuro in cui le famiglie siano realmente libere di decidere se mandare i propri figli all’oratorio feriale o al campo estivo comunale, perché tra le due proposte non c’è un eccessivo divario di costi; sogno un futuro in la carica, la voglia di fare e di stare assieme degli animatori non si esaurisce dopo 25 giorni; sogno un futuro in cui non c’è alcuna illusione di inizio estate, nessun trucco che porti indietro il tempo, ma semplicemente si è diventati fedeli appassionati dell’oggi.
don Pietro