Ogni tesoro è custodito in un luogo segreto,
per raggiungere le gemme più preziose si deve scavare a lungo,
avere pazienza, impegnarsi in un’incessante discesa
per portare alla luce ciò che mai ha visto la luce.
Trarre fuori (educĕre): questa l’etimologia di educare.
Mi domando se crediamo sia ancora possibile educare le nuove generazioni o forse lo reputiamo un’utopia perché abbiamo smesso di credere che esse custodiscano qualcosa dentro di loro che va tirato fuori. Forse dobbiamo pulire le lenti con le quali guardiamo ai più giovani, talmente annerite dalle delusioni e dalle arrabbiature che non ci permettono di andare oltre quella corazza che ognuno di noi ha indossato negli anni duri della crescita.
Nella sfida educativa non bisogna mai arrendersi perché volente o nolente il futuro appartiene a loro, a quei ragazzi che a volte paiono persi tra la noia e l’apatia, a quei bambini che troppo spesso vengono lasciati a giocare, per ore in qualsiasi contesto, con lo smartphone di mamma e papà purché stiano tranquilli. Queste generazioni hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a capire come può essere la loro vita nel momento in cui si inizia ad essere protagonisti, quando si realizza chi possono essere, quando si scoprono le proprie potenzialità.
Proviamo a pensare all’emozione provata quando siamo stati capaci di realizzare qualcosa, quando abbiamo superato una prova nel nostro iter scolastico o lavorativo; in ognuna di queste occasioni abbiamo scoperto di custodire in noi qualcosa che ci ha permesso di raggiungere quella meta. Qualcuno ci aveva educato e senza rendercene conto era proprio grazie a quel trarre fuori che stavamo gustando una grande gioia.
Come dice lo stesso nome, la sfida educativa è tutt’altro che facile, implica una lotta, uno scontro che porta con sé battaglie vinte e battaglie perse, una fatica che non siamo sempre pronti a sostenere. Considerando anche questi aspetti è utile sostenersi a vicenda in quanto educatori/genitori/guide per riaccendere ogni giorno in noi la forza richiesta per non tradire il nostro ruolo e non abbandonare il futuro.
don Pietro
Dal 21 al 31 gennaio vivremo la settimana dell’educazione, proprio per questa ricorrenza la Comunità Pastorale offrirà due importanti occasioni di formazione per tutti i genitori e gli educatori. La prima sarà domenica 29 gennaio alle ore 15.30 presso il teatro Il Centro, nella quale la dottoressa Chiara Biader ci parlerà di relazioni, affetti e sessualità nella complessa società contemporanea nell’incontro dal titolo “Le nuove teorie educative e la proposta cristiana”. La seconda occasione sarà giovedì 9 febbraio alle ore 21.00 sempre presso il teatro Il Centro, quando il dottor Pier Cesare Rivoltella ci parlerà di Cyberbullismo: conoscere, prevenire e intervenire.
Non lasciamoci sfuggire questi momenti per riportare alla luce in noi la bellezza dell’educare.