Social media, istruzioni per l`uso. In collaborazione con l`Università Cattolica, l`Ufficio comunicazioni sociali dell`Arcidiocesi di Milano organizza anche quest`anno un corso di formazione per aiutare le parrocchie a maneggiare con cura Facebook, Instagram, Twitter e simili.
Il nuovo ciclo di incontri rientra nel percorso avviato tre anni fa con l`obiettivo di preparare i responsabili della comunicazione parrocchiale, cioè figure incaricate di pensare e coordinare i vari aspetti del flusso informativo della comunità e la sua stessa immagine pubblica.
Nel 2015 si è partiti dalla messa a punto di un piano di comunicazione parrocchiale insieme alla cura dei rapporti con le componenti diocesane e con i media del territorio, senza trascurare le modalità di gestione delle crisi. L`anno successivo il percorso formativo è proseguito con un approfondimento sulla natura dei vari media, da Internet ai video, dal notiziario ai giornali, alla radio. Nel 2017 ci si è invece soffermati su cinque “case study”: un approccio esperienziale per capire quali possono essere le migliori strategie comunicative nelle più diverse situazioni. Le tre edizioni del corso di formazione hanno registrato 160 adesioni, coinvolgendo in tutto circa 500 parrocchie.
Quest`anno, inevitabilmente, l`attenzione si concentrerà sui social network, ormai divenuti canali di comunicazione privilegiati non solo per i giovani ma anche per gli adulti.
Il corso, intitolato «La parrocchia comunica con i social media», si rivolge a tutti gli operatori parrocchiali della comunicazione – o aspiranti tali- ma è aperto anche ai giornalisti: il primo
incontro vale infatti per accumulare crediti formativi.
Il corso del 2018 mira a esplorare in profondità le novità introdotte da Facebook e dintorni sotto più punti di vista: mediale, etico, linguistico, psicologico e relazionale. Professionisti del settore si alterneranno in cattedra per offrire una panoramica concreta sull`universo social e per proporre l`uso di buone pratiche.
Si comincia il 17 marzo: in collaborazione con l`Ucsi si discuterà sul tema «Ascoltare i media: testa, cuore o pancia?», con gli interventi di monsignor Paolo Martinelli, ausiliare di Milano, del direttore di Tg La7 Enrico Mentana e di Alessandro Chessa, esperto di Big data.
Il 24 marzo ci si chiederà come le reti sociali stanno cambiando il nostro modo di comunicare (interventi di Pier Cesare Rivoltella, fondatore e direttore del Cremit in Università Cattolica, e di Giovanni Gobber, docente di linguistica nello stesso ateneo), mentre ll 7 aprile il giornalista Bruno Mastroianni illustrerà le nuove sfide della comunicazione digitale. Il 14 aprile si passerà dalla teoria alla pratica: i giornalisti Marco Alfieri (caporedattore de IlSole24ore.com) e Alessandro Zaccuri (Avvenire) spiegheranno come scrivere per i social. Il 5 maggio ci saranno gli interventi dell`arcivescovo di Milano Mario Delpini e della presidente Aiart (Associazione italiana ascoltatori radio e televisione) di Milano Stefania Garassini. Entrambi si soffermeranno sull`impatto
dei social network sui giovani e sull`educazione a una corretta fruizione delle reti digitali. Conclusione il 12 maggio con le esercitazioni.
Iscrizioni aperte online
Lezioni dal 17 marzo
Per iscriversi al corso «La parrocchia comunica con i social media» chi è interessato in diocesi di Milano deve solo compilare la scheda pubblicata suwww.centropastoraleambrosiano.
I contenuti.
Ascoltiamo, non serve parlare sempre
Tutti gli ambiti parrocchiali hanno una figura di riferimento. Per la comunicazione, però, capita di agire in modo frastagliato. Invece è fondamentale poter contare su una persona che metta a disposizione un bagaglio professionale adeguato».
Monsignor Davide Milani, responsabile della comunicazione dell`Arcidiocesi di Milano, spiega così l`importanza del corso di formazione rivolto agli operatori delle comunità ambrosiane.
«Si tratta di creare e far crescere figure che, tra vocazione e missione, mettano al servizio della loro parrocchia il carisma della comunicazione su mandato preciso del parroco». Milani anticipa che il corso 2018 aiuterà i partecipanti a chiedersi se e in che modo i social media possono rivelarsi utili per gli scopi della comunità. Partendo però non dall`ansia del dover dire qualcosa sempre e comunque, che spesso sconfina nell`autoreferenzialità, bensì dalla capacità di mettersi in paziente ascolto. «I social spesso per essere raccontano in modo distorto la realtà- continua don Milani -: gli ” esperti ci aiuteranno a capire come leggere e decifrare questa narrazione, lavorando in primo luogo sul linguaggio, che non è mai
neutrale. Cercheremo di comprendere quali modifiche i social network hanno portato nel nostro modo di relazionarci, partendo da un presupposto: prima della tecnica c`è sempre l`uomo e il suo eterno desiderio di comunicare. Siamo di fronte a un vero e proprio alfabeto: bisogna impararlo bene prima di poter parlare in modo corretto».
Il corso, iniziato nel 2015, non vuole però limitarsi a fornire gli “attrezzi del mestiere”: «Lavoriamo costantemente sulla spiritualità del responsabile della comunicazione. Di anno in anno, poi, aggiungiamo un pezzetto professionale. In questo modo il suo bagaglio si arricchisce, rendendolo capace di dialogare non solo con i fedeli e la diocesi ma anche con le altre realtà presenti sul territorio, per raccontare al meglio le attività parrocchiali, nella prospettiva di una Chiesa in uscita». (M.Bir.)