Come tutti gli anni la comunità ha accompagnato le coppie di fidanzati che hanno chiesto il matrimonio cristiano. Un cammino si conclude domenica 21 febbraio ed uno ripartirà il 3 marzo.
di Adriana Manin
Laici e sacerdoti, con la parola di Dio, hanno guidato 21 coppie di fidanzati che hanno espresso il desiderio (contro corrente) di affermare il proprio SÌ per sempre davanti a Dio e alla Comunità.
Anche per questo appuntamento l’emergenza sanitaria ci ha chiamati a rimodulare gli incontri che si sono tenuti in modalità c.d. “a distanza”.
Una necessità che, nella pratica, ha di fatto ridotto le distanze poiché, tra le 21 coppie che hanno partecipato, ce n’è una che da Caltanisetta ha potuto frequentare il corso di preparazione brianzolo.
Effetti collaterali di una emergenza sanitaria che ci ha permesso di annullare alcune distanze.
Rimodulare schemi utilizzati da anni è stato più semplice del previsto perché in fondo conta poco il contorno se le portate principali sono Gesù e l’amore, un connubio vincente in ogni situazione.
Questi fidanzati ci hanno ricordato che esiste il desiderio di condividere le esperienze, di confrontarsi, e che c’è voglia di conoscere una verità alternativa di un “per sempre” che si contrappone alla logica dello scarto e del “tutto e subito” che il mondo di oggi ci propone in ogni ambito.
Allora capita che dei giovani che si amano già da un decennio o da poco più di un anno giungano da altre città (e da altre regioni) per chiedere di fare un percorso insieme, per condividere emozioni e dubbi.
E noi abbiamo parlato con loro di comunicazione, di affettività, di fede, di sacramento, di apertura alla vita e dunque di amore autentico.
Le “coppie guida” – così ci presentiamo ai “fida” – ma in realtà siamo compagni di viaggio perché in queste settimane di incontri cresciamo anche noi attraverso loro, riscopriamo quella promessa fatta anni fa e, attraverso il messaggio che portiamo a loro, rispolveriamo il nostro essere coppia per ricordaci che “non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio”.
La Parola che i sacerdoti ci hanno affidato durante gli incontri è ricca di rivelazioni e promesse ma anche di sogni infranti e di perdono. Sì, perché in queste serate non ci siamo raccontati la favola del “vissero tutti felici e contenti”, ma la realtà di un progetto che passa attraverso l’impegno, l’intimità e perché no la passione: elementi indispensabili dell’amore.
Al termine dei dieci incontri ci appare più chiaro che il progetto meraviglioso di amore degli sposi non regge per inerzia ma si consolida nella preghiera (mattone) e con la Comunità (cemento) che lo sostiene. In questo modo il SÌ del matrimonio cristiano viene pronunciato e vissuto.
Grazie ai “fida” e buon cammino insieme!