Il Congo in tasca

Si scrive RDC, ma si legge Repubblica Democratica del Congo, 2.345.410 km² (quasi 8 volte l’Italia) nel cuore dell’Africa, oltre 100 milioni di abitanti, ricchezze minerarie, energetiche e ambientali infinite in un paese che resta in cima alla classifica dei popoli più poveri. L’area del nordest, al confine con Ruanda e Burundi, da decenni è devastata da scorrerie di bande armate (si dice oltre 100) al seguito di quella che è stata chiamata “guerra mondiale africana”. Chi può, calcoli la distanza tra noi e quelle zone: quante migliaia di chilometri.

È lì che il 22 febbraio sono stati uccisi l’ambasciatore Luca Attanasio, originario di Limbiate, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista congolese Mustapha Milambo.

Ci sembra tanto lontano il Congo, se non fosse che ciascuno di noi ce l’ha in casa e se lo porta in tasca attraverso il coltan (scientificamente: columbo-tantalite), un minerale che è componente fondamentale dei chip di qualsiasi apparecchio elettronico (a partire da nostri smartphone) e serve a ottimizzare la durata della batteria e a risparmiare energia elettrica. La RDC possiede l’80% delle riserve mondiali di coltan. Lo chiamano “minerale insanguinato” perché le modalità di raccolta e immissione sul mercato avvengono a prezzo di violenze, guerre e sfruttamento minorile. Nei giacimenti si trovano anche cobalto, diamanti, oro e molto altro.

Ci consola che un testimone di pace così qualificato e creativo come Luca Attanasio sia cresciuto in uno dei nostri Oratori. C’è qualcuno o qualcuna pronto a prenderne il testimone?

don Gianni