È così che abbiamo cercato di spiegare il Sacramento della Riconciliazione ai nostri bambini. Il catechismo proponeva a questo scopo due momenti: la parabola della pecora smarrita, in cui, di fronte a chi si allontana, il pastore reagisce andandolo a cercare e riaccogliendolo nel gregge, e la parabola del Padre misericordioso dove questo padre, nonostante tutto, è sempre pronto ad accogliere con il suo amore il figlio che si è allontanato da lui.
Il percorso aveva lo scopo di abituare i ragazzi a raccontare la propria esperienza, guidandoli a comprendere e individuare i peccati per cui chiedere perdono, leggendo la qualità delle loro relazioni con Dio, con se stessi, con gli altri e con il mondo. In questo contesto è stato efficace l’utilizzo dell’immagine della croce: le sue braccia sono protese verso l’alto (Dio), orizzontali (se stessi e gli altri) e verso il basso (il mondo).
Abbiamo molto insistito affinché la coscienza del peccato non servisse a generare nei bambini sensi di colpa, ma desiderio di ritornare all’amore del Padre riconoscendo le proprie mancanze, senza dimenticare che il perdono ricevuto è fonte di gioia anche per tutta la comunità della Chiesa. Abbiamo cercato di aiutarli a rileggere le loro azioni confrontandole con i tratti della vita di Gesù, insistendo per questo con la necessità di partecipare alla Messa della domenica, per individuare il peccato, che consiste appunto nell’allontanarsi da Lui. Speriamo di averli guidati a vivere l’esame di coscienza come profondo dialogo con il Signore e non come freddo elenco di regole trasgredite.
A fronte di questo nostro impegno, i bambini hanno reagito con tanta emozione soprattutto nel momento della celebrazione, durante la quale è stato commovente l’abbraccio finale con i propri familiari. Speriamo sia giunto chiaro ai ragazzi quanto grande è la bontà e la misericordia di Dio Padre che, col suo perdono, ci riconcilia con Lui, con noi stessi e i nostri fratelli.
Marina Doni
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