La figura che domina il Vangelo di oggi è quella di Gesù “buon Pastore” che conosce, ama ed è ascoltato dalle sue pecore.
Questa immagine, poco familiare per noi, è invece, una figura importante nella Bibbia: spesso Dio viene presentato, nell’Antico Testamento, come il “pastore di Israele” e i profeti sono mandati da Lui a “pascere il suo popolo”.
Gesù, è il Pastore per eccellenza che guida, ama, si dona per il suo gregge e, prima di salire al cielo, affida ai suoi apostoli il compito di pascere il suo gregge .
In questo gregge ciascuno ha il suo posto, il suo compito, la sua “vocazione”: c’è chi è chiamato ad essere il segno vivente dell’amore di Cristo per la Chiesa nel sacramento del Matrimonio, c’è chi deve continuare la sua missione di pastore nel popolo di Dio (Sacerdoti e Vescovi), c’è chi deve richiamarci al senso del servizio nella vita cristiana (Diaconi), c’è chi ha il compito del primo annuncio come missionario, c’è chi deve richiamarci il primato di Dio e la vita futura con i voti di castità, povertà e obbedienza, nella Vita Consacrata.
Tutte queste Vocazioni sono importanti nella vita della Chiesa, che sarà segno vivo di Cristo risorto, quanto più ciascuno di noi riscoprirà la sua vocazione e sarà disponibile, con la grazia del Signore, ad attuarla.
Se siamo genitori ed educatori, cerchiamo di presentare la vita come dono da spendere “dove e come” vuole il Signore, nella certezza che così si realizza pienamente.
don Alberto