GRATITUDINE E IMPEGNO

A motivo dei bisogni crescenti determinati dalla crisi che ancora continua ad aggredire i più deboli, i membri della Conferenza episcopale lombarda invitano i fedeli a contribuire al “flusso di bene” attivato dall’8xmille alla Chiesa cattolica ma il numero di persone che nella dichiarazione Irpef esprime la propria preferenza per la Chiesa cattolica sta calando: nasce da questo contesto l’appello rivolto ai fedeli dai vescovi delle 10 diocesi lombarde.

Abbiamo vissuto mesi difficili. Molte famiglie sono state provate da sofferenze e lutti.

Anche diverse Comunità cristiane hanno perso i propri sacerdoti a causa del Coronavirus che ha lasciato cicatrici dolorose nelle persone e nelle comunità. È in questo contesto che si colloca, il 2 maggio, l’annuale Giornata nazionale del «Sovvenire». Un giorno per ringraziare tutti coloro che, con la loro scelta, hanno permesso alla Chiesa cattolica di aiutare a prendersi cura di molte persone e di situazioni di emergenza.

Un grazie ai credenti e ai non credenti

Se abbiamo potuto aiutare molti, lo dobbiamo a quei cittadini – credenti e non – che negli ultimi trent’anni hanno scelto di destinare alla Chiesa Cattolica l’8xmille dell’imposta IRPEF.
A quanti hanno firmato il modello della dichiarazione dei redditi va il nostro grazie.
Con i fondi dell’8xmille, la Chiesa cattolica ha potuto concorrere alla salute e alla promozione del bene comune in Italia e all’estero.
Lo scorso anno la Chiesa italiana ha destinato 235 milioni e 300 mila euro del proprio budget solo per la voce «Coronavirus».

Tra la fiducia e il pregiudizio

Le più recenti dichiarazioni dei redditi segnalano, purtroppo, una riduzione delle firme. I motivi sono molteplici: si va dall’astensione fino all’introduzione dei modelli precompilati. Alcune scelte però, sono talora motivate anche da condizionamenti derivanti da una informazione che spesso scredita la Chiesa e che alimenta pregiudizi, dimenticando il volto di una Chiesa che cerca di vivere in semplicità e povertà, impegnandosi ad aiutare bisognosi e poveri, come si è sperimentato nel corso del 2020.

Il binomio descritto – pregiudizio/fiducia – chiede oggi, alla Comunità dei fedeli, una maggiore assunzione di impegno. Scrivevano i Vescovi italiani già nel 1988 che «Sovvenire alle necessità della Chiesa chiede la corresponsabilità e la convinta partecipazione dei fedeli». Avvertendo, però, che questa non è solo una questione economica, ma un evidente e incisivo atto di comunione ecclesiale da promuovere. Molti fedeli, già, sono a servizio della Comunità e della Chiesa nella sua missione di evangelizzazione e di carità. A tutti loro diciamo grazie. E lo anticipiamo anche a chi vorrà disporsi a questa generosità.

Con umiltà, chiediamo aiuto

Insieme con il grazie, chiediamo un vostro aiuto. Chiediamo aiuto a quanti lasciano libera, nella propria dichiarazione dei redditi, la casella 8×1000. Si lascino invece coinvolgere dal flusso di bene che può derivare da una firma.
Chiediamo aiuto, affinché siano le singole Comunità a garantire il sostentamento ai loro presbiteri, anche con le «Offerte deducibili», compito e dovere proprio dei battezzati.
Chiediamo aiuto, perché le Parrocchie continuino a perseguire i criteri irrinunciabili del buon amministratore, con l’accortezza nella gestione, l’osservanza delle norme, la trasparenza e l’affidabilità che dipende dalla limpidezza e dalla libertà spirituale derivanti dal non cercare il proprio interesse, ma il bene comune.
Chiediamo aiuto nell’individuare – all’interno del Consiglio parrocchiale per gli affari economici – un referente del Sovvenire.
Chiediamo aiuto, per la formazione di tutti i fedeli. Affinché abbiano coscienza del dovere dei battezzati di sovvenire alle necessità della Chiesa. Chiediamo aiuto, perché il cuore prenda i confini del mondo. Una delle voci d’uscita, previste dall’8×1000, riguarda proprio la carità in Italia e nei Paesi poveri.

Motivi spirituali ed ecclesiali

Facciamo nostre le motivazioni spirituali ed ecclesiali per vivere forme di condivisione anche economica. E fra questi motivi – come ricorda san Paolo – ci sono la Grazia, la condivisione, il servizio, l’amore che vede in azione la generosità e la fantasia dello Spirito santo.
Ora è il tempo nel quale lo Spirito ci chiede un maggior impegno per orientare il mondo al bene ed alla solidarietà. Da donne e uomini benedetti dal Signore, diventiamo volto e segno di benedizione in questi giorni.