Uno spazio capace di ricostruire legami e di aiutare le persone a vedere un futuro concreto.
Ha scritto il nostro Arcivescovo: “Ciò che rende insopportabile la vita non è la povertà, ma il sentirsi abbandonati”.
Con questi sentimenti un anno fa, nel pieno della prima emergenza Covid, su iniziativa dell’Arcivescovo Mario Delpini, nasceva il Fondo diocesano San Giuseppe con lo scopo di aiutare quanti, a causa dell’emergenza, hanno drasticamente ridotto il proprio reddito da lavoro.
- Sino ad oggi sono stati donati al Fondo più di 8 milioni di euro, dei quali più di 5 milioni erogati a 2.454 persone e famiglie della nostra Diocesi. Ai 4 milioni di euro iniziali (offerti in parti uguli dalla Diocesi e dal Comune di Milano) si sono aggiunte donazioni da parte di singoli cittadini (70%) e di imprese (30%), segno di generosità diffusa, e di quella cultura della cura indicata da Papa Francesco, capace di seminare speranza.
- I beneficiari sono sia italiani che stranieri. Per accedere al Fondo occorre presentare la domanda o attraverso il Centro di Ascolto Caritas o direttamente al Fondo. Va dimostrato di avere subito una sensibile riduzione del reddito familiare dal marzo 2020 e non avere entrate superiori a 400 euro mensili a persona. La richiesta di contributo viene valutata dal consiglio di gestione del Fondo che decide anche l’entità del contributo (variabile tra i 400 e gli 800 euro al mese per 3 mesi), tenendo conto del numero dei componenti della famiglia.
- Nella nostra Comunità Pastorale desiana sino ad oggi sono state accolte dal Fondo Diocesano 20 domande di contributo e l’importo complessivo erogato ad oggi è di 35mila euro.
- Quest’anno il Fondo ha consentito di dare un immediato sollievo alle famiglie che hanno perso o ridotto il lavoro. Come ha detto il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti, si è rivelato un segno profetico che consente di redistribuire reddito, tra chi ha risorse e chi le cerca, in modo gratuito e aperto e tutti. Inoltre vuole essere uno spazio capace di ricostruire legami tessendo reti di fraternità capaci di aiutare le persone a vedere un futuro concreto.
Rita Galimberti e Vito Bellofatto