IV dopo Pentecoste

La parabola del Vangelo di oggi sottolinea l’amore gratuito di Dio che chiama ogni uomo a partecipare alla sua gioia (il banchetto è ricco e abbondante). L’immagine del banchetto, frequente nella Bibbia, è segno della predilezione di Dio che vuole condividere con noi la sua mensa. Ma la risposta dell’uomo a questo invito suscita reazioni diverse.
C’è chi lo rifiuta, anche se è un onore, perché non è disposto a mutare il centro d’interesse della propria vita. Gli invitati vanno ai propri campi, ai propri affari, anzi, qualcuno insulta ed uccide i servi meritando il castigo.

C’è chi l’accetta senza capirne il significato e non vuole indossare l’abito nuziale. L’amore del Signore è qualcosa che rinnova, cambia e, se accettiamo questo amore, “la veste” della nostra vita deve cambiare. L’evangelista Matteo non specifica in che cosa consiste questa veste nuziale: ognuno di noi ha la sua storia, i suoi pregi, i suoi difetti. Certo è che ciascuno di noi, quando entra in comunione con Dio, deve cambiare.

Ma il Signore ci conosce bene e sa quanto è difficile per noi lasciarci trasformare dal suo amore, e per questo ha voluto un Banchetto, segno, richiamo: quello eucaristico, la Santa Messa.

A questo Banchetto siamo chiamati ogni domenica.

Anche noi a questo banchetto, forse, abbiamo preferito, altre cose. Chiediamo al Signore che ci faccia vivere con fede questo momento ogni domenica, nell’attesa di poter partecipare al banchetto celeste.

don Alberto

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