Fino ad ora nelle letture abbiamo ripercorso la storia della salvezza attraverso le figure più significative, che trovano la loro realizzazione in Gesù. Da oggi, nella 2a parte del Tempo dopo Pentecoste, il protagonista è Gesù, che si rivela nel suo mistero di Dio, fatto uomo, per salvarci.
Questa domenica ci riporta la testimonianza del precursore, Giovanni Battista, di cui abbiamo ricordato il martirio mercoledì scorso.
Per comprendere il brano del Vangelo, dobbiamo rifarci alle usanze di quel tempo: il 1° Testamento usa spesso l’immagine dell’amore coniugale per esprimere l’amore di Dio per Israele. Per Giovanni Battista lo sposo è Gesù, la sposa è il Popolo di Dio.
Inoltre il brano di oggi ci riporta all’usanza dei matrimoni in Palestina: il migliore amico dello sposo lo aspetta a casa della sposa ed è lui a comunicarne l’arrivo: nel Vangelo, il miglior amico è Giovanni Battista, che annuncia lo sposo, Gesù.
Cosa dicono queste pagine, oggi, a noi? Giovanni Battista è consapevole della sua missione: preparare la venuta e annunciare il Messia.
Dovrebbe essere l’atteggiamento di ogni educatore: aiutare a far conoscere Gesù, lasciando, poi, che ognuno segua la sua strada.
Un altro aspetto è la verifica del nostro rapporto col Signore, prendendo ad esempio l’immagine dell’amore sponsale. Non un rapporto cerebrale o formale ma un amore disinteressato, vissuto con il cuore. Chiediamo al Signore, di convertire il nostro cuore alla sua Parola e al suo amore.
don Alberto