La pagina di Vangelo di oggi narra la guarigione di un uomo paralizzato da 38 anni. I nemici di Gesù, invece di lodare Dio per la guarigione avvenuta, accusano Gesù di aver trasgredito la legge perché ha operato di sabato. Gesù li invita a riflettere per riscoprire nella sua persona il Mandato dal Padre, il Salvatore, ma costoro non vogliono accettare i miracoli che egli fa.
Quali insegnamenti ci può dare questo brano?
Il primo è che dobbiamo avere un cuore libero e disponibile, nel dialogo con Dio e con gli altri.
Gesù parla a tutti, ma lo ascoltano solo i poveri e gli ultimi. Oggi il Signore ci parla attraverso le Scritture, la sua Chiesa e le persone che incontriamo. Ma non siamo abbastanza umili per ascoltare: quando la Chiesa parla selezioniamo quanto dice, accettandola solo quando il discorso coincide con le nostre idee. E, ancora, quante volte quando ragioniamo con gli altri, il nostro impegno non è quello di ascoltare e capire il loro pensiero, ma di preparare la risposta in modo che l’ultima parola sia la nostra?
Un altro insegnamento riguarda la testimonianza.
Gesù dice: non volete credere alle mie parole, credete alle opere che faccio. Non si limita a dire di essere il Figlio di Dio, lo dimostra con la sua vita. Questo è un richiamo per noi: non basta parlare bene, se poi le nostre opere non sono coerenti con la nostra fede.
Chiediamo al Signore un cuore umile, disponibile all’ascolto e che ci dia la forza per essere suoi testimoni con la nostra vita.
don Alberto