Beata suor Lucia Ripamonti, l’acquatese «venduta alla carità»

Sabato 23 ottobre nella Cattedrale di Brescia la Religiosa delle Ancelle della Carità, è stata elevata alla gloria degli altari nella celebrazione presieduta dal cardinale Semeraro.

Don Gianni, rispondeva così all’invito alla partecipazione per la celebrazione della beatificazione di suor Lucia rivolto dalla Superiora generale delle Ancelle della Carità: “Anche le nostre comunità parrocchiali si uniranno alla preghiera e all’evento che rende felici tante Ancelle che a Desio hanno servito e tuttora servono con generosità in vari campi di apostolato”.

Una bellezza vissuta

Suor Lucia ha trascorso interamente la sua vita consacrata, esercitata mediante tanti umili servizi, nella casa madre dell’Istituto, dove oggi sono venerate le sue spoglie mortali.

È nata ad Acquate (Lecco), nel territorio della nostra diocesi, il 26 maggio 1909, da una famiglia di modeste condizioni. Lasciata la scuola, ha lavorato prima in filanda, poi in una fabbrica di lampadine alla periferia di Acquate. In Maria fin da piccola, traspare il germe del forte amore per Gesù. Riceve la Prima comunione nel 1916 e la Cresima nel 1918; due tappe per lei molto importanti. Il sostegno del parroco e delle suore dell’oratorio rafforzano la sua vita spirituale. È una ragazza solare e gioiosa, sa prendersi cura degli altri e sa affrontare le difficoltà dell’esistenza senza lasciarsi sopraffare da tensioni e paure.

Tramite suor Argentina Ferrari, sua compaesana, conosce l’Istituto fondato da Santa Maria Crocifissa di Rosa, che diventa la sua nuova famiglia dal 15 ottobre 1932.

Il 30 ottobre 1935 ha professato i voti temporanei, cambiando nome in suor Lucia dell’Immacolata, onorando così la Madonna. Il 13 dicembre 1938 ha invece emesso i voti definitivi. Il suo percorso di donazione a Dio e ai fratelli è caratterizzato da uno stile ben preciso:

Umiltà: sempre all’ultimo posto

Povertà: solo abiti usati, ogni dono è troppo per lei

Dono di sé: senza soste “Mi riposerò in Paradiso tra Gesù e Maria”

Suor Lucia si consuma amando, anche sul letto della malattia che la colpisce ben presto. Nel silenzio custodisce il suo segreto che consegnerà come preziosa eredità a tutti prima di varcare la soglia del Paradiso il 4 luglio 1954: “Ho sempre tenuto gli occhi fissi in Dio”.