II dopo la Dedicazione

La Liturgia di oggi completa quella della scorsa domenica: dal “Mandato missionario” alla partecipazione delle genti alla salvezza.
Nel Vangelo i servi hanno il comando di “condurre” tutti al banchetto, anche quelli che non hanno nessun titolo per parteciparvi. Di fronte a questo invito, purtroppo, la risposta storica del popolo eletto è stata, in gran parte, di rifiuto. Ma tra coloro che sono stati chiamati in un secondo tempo ci siamo anche noi. Far parte di questo banchetto non è frutto della scelta di un momento: la risposta all’invito va confermata ogni giorno e in ogni situazione. È un dono essere amati da Dio, ma questo dono va compreso e accolto. Noi potremmo essere i protagonisti della parabola che, presi da mille cose, pur belle, non abbiamo tempo per pensare ai doni spirituali e tanto meno siamo disposti a cambiare la vita quando il dono dell’amore di Dio ci invita a condividere ciò abbiamo ricevuto.

Ma dovremmo farlo, non per paura dei castighi minacciati, ma perché siamo contenti del dono ricevuto e vogliamo condividerlo con gli altri.

Quando veniamo a Messa è per il desiderio di incontrare il Signore? Lo stare in Chiesa è un momento di gioia?
Il ritorno a casa è con il sorriso di chi ha vissuto una bella esperienza?

Quando facciamo qualcosa per gli altri siamo contenti che il Signore si è servito di noi per fare un po’ di bene? Siamo convinti che abbiamo condiviso un po’ del tutto che abbiamo ricevuto?
Sia così per ciascuno di noi.

don Alberto

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