Et verbum caro factum est

Il “lettore” ha un ruolo di rilievo nella liturgia eucaristica: presta la sua voce alla “proclamazione” della Parola di Dio

“Il Concilio Vaticano II insegna che «la liturgia della parola e la liturgia eucaristica sono congiunte tra di loro così strettamente da formare un solo atto di culto» (SC 56). Con questa affermazione il magistero corregge una concezione meramente didattica della prima parte della Messa, che manteneva una estraneità tra l’annuncio della Parola e l’accadimento sacramentale. La teologia è chiamata ad approfondire le ragioni per cui la proclamazione della Scrittura concorre all’ontologia del sacramento e, correlativamente, la celebrazione eucaristica costituisce la destinazione originaria della Scrittura”. (da Bozzolo: Teologia, XLVI (2021), n2).

Questa affermazione è di particolare rilievo, e lascia intendere quanto sia importante nelle nostre celebrazioni la “proclamazione” delle letture nella cosiddetta “liturgia della parola”. È la Parola di Dio che si manifesta a ciascun credente nell’Assemblea Eucaristica, e il “lettore” ha il compito fondamentale di “prestare” la sua voce a questa Parola di Dio. Nelle parrocchie della nostra Comunità Pastorale sono davvero molti, lettrici e lettori, che si assumono questo prezioso incarico. Sono persone che si organizzano in turni per garantire una presenza in tutte le celebrazioni, persone che amano questo servizio, che si preparano, spesso riflettendo e meditando sui contenuti di ciò che sono chiamati a leggere. Molti si sono formati nel corso degli anni, a volte in brevi momenti di apprendimento (ritualità, tecniche di dizione), altri si sono formati “sul campo” con l’esperienza della loro gratuita dedizione. Insieme formano un gruppo non strutturato di persone che -ciascuno nella propria parrocchia e nel proprio turno- sanno garantire una celebrazione vera, condivisa, profonda e, perché no, di coinvolgente gioia dell’essere cristiani. Certo, molti li conosciamo solo di vista, perché li vediamo salire all’ambone per leggere, molti li conosciamo anche personalmente. A tutti loro va, comunque sia testimoniato, un atto di riconoscenza per il servizio che rendono nella nostra comunità.

Guido Feltrin