Come gesto di Carità per questo avvento le parrocchie della Comunità promuovono una raccolta fondi per realizzare opere in favore dei nostri fratelli cristiani nella Repubblica Centrafricana, in Irak e nella Repubblica Democratica del Congo.
“Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo
quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve? Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta” (Gc, 2,15-17).
Credo che si possano riassumere in questi versetti della lettera di Giacomo le
intenzioni a cui il gesto di carità d’avvento si vuole ispirare nella nostra Comunità Pastorale. Come di consueto, i fedeli anche quest’anno sono stati invitati a scegliere un gesto secondo le attenzioni e la sensibilità di ciascuna parrocchia. Un gesto che vuol unire la fede nell’attesa del Signore che sta per venire con la concretezza di un’attenzione particolare verso un bisogno che ci sta a cuore.
A cosa serve, altrimenti, attendere la venuta del Signore se resta catalogata
come un evento da calendario? O se viene considerata come una festa da trascorrere chiusi nel nostro egoismo?
Il senso dell’Avvento non è semplicemente una parte del calendario da trascorrere in vista del Natale. L’Avvento richiama a un ritorno del Signore ma anche un ritorno al Signore, e ci interroga proprio su quanto siamo preparati a questo ritorno. Siamo chiusi nella nostra apparente tranquillità o siamo disposti a lasciarci “disturbare” dal Signore che viene? Sappiamo guardare oltre il nostro recinto, in cui cerchiamo di non far mancare nulla,
per restare ciechi di fronte alle tante necessità gravi di gente e di popolazioni che attendono un gesto di vicinanza e di affetto?
È facile nascondersi dietro ciò che si dice sempre: un piccolo gesto di carità non risolve problemi immensi come l’istruzione dei bambini in Africa, o la ricostruzione politica e sociale di paesi martoriati dalla guerra. Ma ciascuno di noi, nel suo piccolo è chiamato a farsi prossimo. Perché ogni piccola cosa messa a disposizione da ciascuno di noi diventi una cosa grande che ha la forza di cambiare qualcosa nella vita di persone lontane.
Il gesto di carità di avvento a cui siamo chiamati a rispondere ha quindi questo intento: trovare in un piccolo segno di vicinanza, attraverso una piccola rinuncia a qualcosa di superfluo, pensando che quella moneta che noi destiniamo a quella intenzione potrà essere determinante perchè unita alle altre monete che ciascuno di noi vuole destinare con le medesime intenzioni.
Quali possibilità abbiamo?
Le parrocchie di Desio, ciascuno secondo la propria sensibilità, ha organizzato la raccolta a favore di queste finalità.
Le parrocchie SS Siro e Materno, San Giovanni Battista e San Giorgio sostengono l’Associazione “Talità Kum”, e in particolare l’opera di Stefania Figini e Angelo Sala, nostri concittadini, a favore di progetti in corso nella Repubblica Centroafricana, e in particolare per la ristrutturazione e l’ampliamento della cappella nel villaggio di Bwabuziki/Yolé.
La parrocchia SS. Pietro e Paolo sostiene il progetto “Aiuto alla Chiesa che soffre” attraverso la ricostruzione dei luoghi di culto e di istruzione, che sono andati distrutti per opera dell’Isis in Iraq.
La parrocchia S. Pio X sostie- ne il progetto di suor Maria Pia Marzio, Missionaria di Santa Gemma, per l’assistenza ospedaliera dei numerosi malati di tubercolosi e malaria nella Repubblica Democratica del Congo, e in particolare dei bambini malnutriti e che vivono in condizioni di estrema povertà.
Le possibilità ci sono state messe a disposizione. Non lasciamo passare questo Avvento senza aver provato a donare un sorriso a chi è meno fortunato di noi.
Diac. Fabrizio Santantonio
IN OGNI PARROCCHIA SI TROVERÀ UN RACCOGLITORE PER le OFFERTE DEDICATE A CONTRIBUIRE AL PROGETTO NELQUADRO DELL’AVVENTO DI CARITÀ 2021
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