Oggi incontriamo ancora il Battista, incaricato di preparare la strada al Signore. Lo vediamo in carcere per la sua coerenza. Giovanni è un uomo in ricerca. Il Vangelo ci presenta alcuni discepoli inviati da Giovanni che domandano “Sei tu colui che deve venire?”
Il comportamento di Gesù non corrispondeva al suo pensiero: Gesù non era un giustiziere come immaginava, ma la rivelazione del perdono di Dio che vuole la salvezza del peccatore.
Ma questo non lo ha scoraggiato, lo ha portato ad una ricerca seria, ad un incontro più intimo con il Signore. È un richiamo forte per noi nei dubbi che ci portano allo scoraggiamento, alla delusione. Giovanni è un uomo coerente e forte: “non è una canna sbattuta dal vento”, non un uomo molle, ma coraggioso. Ha saputo tenere testa alle autorità corrotte, rimproverare loro la condotta morale, fino al martirio.
È un richiamo per noi, facili all’entusiasmo del momento, che facciamo grandi propositi, ma quando non vediamo risultati, ci scoraggiamo.
Gesù risponde alla domanda di Giovanni con i fatti che realizzano le profezie messianiche. Anche noi dimostriamo che vale la pena di credere, non con grandi discorsi, ma con i miracoli della vita quotidiana: l’attenzione e il servizio agli ultimi, la solidarietà a chi soffre, il perdono a chi sbaglia.
Siamo anche noi in continua ricerca di Gesù? La nostra vita è una conferma che il Signore è con noi, che ci può cambiare e renderci capaci di miracoli?
don Alberto