La Luce del Signore risplende nelle nostre case

Nelle nostre parrocchie stiamo vivendo, invitando le famiglie nelle chiese, a celebrare un segno “missionario” di luce. La luce ha un grande valore nella liturgia cristiana e soprattutto nel Natale, quando prendendo una antica festa pagana, abbiamo iniziato ad indicare Gesù “luce del mondo”.

In questa ottica si è inserito anche il giorno del Natale stesso, quando le giornate iniziano ad allungarsi, la luce prevale sulle tenebre, il mondo si trasforma a partire da un evento astronomico. Il solstizio d’inverno infatti rappresentava occasione di festività di vario genere: il Sol Invictus, Saturnalia (dal 17 al 23) e Angeronalia nell’antica Roma; il Natale per il cristianesimo; Yule nel neopaganesimo e per gli Eteni con il nome norreno di
Jól. In Gran Bretagna, a Stonehenge, sopravvivono imponenti ruderi: due cerchi concentrici di monoliti che raggiungono le 50 tonnellate.

Nelle celebrazioni di questi giorni siamo invitati a portare nelle nostre famiglie due lumini: uno per pregare insieme ai nostri cari aspettando il Natale di Gesù e l’altro per poterlo donare a un vicino, un amico, una persona magari un po’ distratta di fronte a questa festività, accompagnando il segno con un augurio di pace. Un modo semplice, ma sincero per far risuonare il messaggio del presepe: pace in terra a tutti gli uomini e le donne amati dal Signore. E che luce sia! E la pace scenda su

don Flavio Speroni