“Mi piace molto iniziare gli incontri con uno scherzo, una battuta. Non vedo l’ora di connettermi il mercoledì pomeriggio perché ho trovato un amico”. È la testimonianza di Alice Barzaghi
Ripartito il progetto di aiuto compiti ai ragazzi delle medie e del BVI. “I ragazzi sono meno rispetto all’anno scorso, perché molte attività, che erano bloccate causa pandemia, hanno ripreso e quindi avevano meno disponibilità” ha spiegato Tiziana Calacina, professoressa delle scuole Rodari, che, insieme a Betty Veronese, responsabile per l’oratorio Beata Vergine Immacolata, organizzano le attività di aiuto compiti per i ragazzi delle medie. Sono tre i nuovi ragazzi tutor che si sono aggiunti nonostante tutto, uno di questi è Alice Barzaghi, 16 anni, frequenta la terza superiore. Ha sempre fatto parte della realtà dell’oratorio Beata Vergine Immacolata.
“Ho iniziato quest’anno, ma già dall’anno scorso vedevo che mio fratello dava una mano ad un ragazzo per grammatica e non vedevo l’ora di poter iniziare anche io”. Non sapeva fino all’ultimo se avrebbero riattivato o meno l’offerta di aiuto compiti. Quando glielo hanno proposto ha accettato di buon grado: “Mi piace dare una mano in questo campo perché faccio il liceo delle scienze umane e ho voluto farlo come esperienza di insegnamento, per esperienza personale. Da settembre ho avuto il contatto e da poco ho iniziato a fare i compiti con un ragazzo straniero, ci vediamo il mercoledì dalle 16 alle 17. Le prime volte ho deciso di scherzare un po’, perché dovevamo fare un tema su cosa fa per divertirsi. Oggi abbiamo instaurato un bel rapporto, sono contenta”. Un’esperienza che le sta dando molto e che spera possa continuare. “Mi sta piacendo molto anche per iniziare con il sorriso e scherzare. In ogni caso funziona. Non importa che poi facciamo
inglese o le espressioni di matematica. Mi dà soddisfazione capisce quello che gli spiego e mi rende orgogliosa aiutarlo. Anche se quell’ora non è tanto tempo, magari lo sta aiutando a crescere e a capire. È un’esperienza che consiglierei di provare, non bisogna sentirsi come se fosse un rapporto di professore-alunno, ma come un rapporto tra pari. Non si deve pensare di essere un insegnante, ma bisogna aiutarlo e capirlo perché ci siamo passati tutti. Ora lo attendo come un’amicizia”. Alice è molto sono contenta di aver intrapreso questa strada: “Sono contenta di connettermi ogni mercoledì”.
Eleonora Murero
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.