VI DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

Il tema centrale della Liturgia di oggi è l’annuncio che la salvezza è per tutti gli uomini e non solo per il popolo eletto. Gesù nel Vangelo si dimostra
attento a tutti, anche alle persone che gli altri emarginano, come i lebbrosi, ripugnanti e contagiosi, e non guarda se sono giudei o samaritani. Sono 10 i lebbrosi guariti, ma uno solo, un Samaritano, torna a ringraziare e, nota il
Vangelo, non solo è guarito, ma anche salvato. É una pagina che dobbiamo
sentire rivolta a noi, ci aiuta a riscoprire quanto c’é nel nostro cuore.
Siamo tutti lebbrosi, (falsità, incoerenze, debolezze, peccati); anche noi, come i lebbrosi, spesso siamo emarginati ed emarginiamo gli altri ma
tutti possiamo essere guariti è salvati.

Ci sono tre condizioni: che riconosciamo di essere, peccatori; che con umiltà chiediamo al Signore di essere guariti; che, come il Samaritano, siamo riconoscenti del dono ricevuto affinché oltre ad essere guariti siamo salvati. Essere salvato vuol dire riconoscere l’amore gratuito di Dio che ci salva in Gesù e lasciarci conquistare da questo amore.

Ma queste condizioni ci sono ricordate tutte le volte che celebriamo l’Eucarestia!

All’inizio, siamo invitati a riconoscerci lebbrosi, peccatori. Nella Liturgia della Parola, il Signore ci aiuta a riscoprire, le nostre debolezze, ma soprattutto il suo amore che guarisce e perdona. Nella Liturgia Eucaristica, rendiamo grazie al Signore perché ci ama, rinnova la sua Pasqua, ci invita alla Cena, si dà in cibo per noi per cambiarci.

don Alberto

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