Il Vangelo ci riporta una scena gustosa: Zaccheo che corre ad arrampicarsi per vedere
Gesù. Zaccheo era capo dei pubblicani, quindi persona importante e odiata dalla gente perché a servizio dei romani e facilmente esosa.Il suo comportamento lo rendeva ridicolo davanti alla gente.
Un episodio che è un capolavoro in cui si manifesta la bontà del Signore verso i peccatori ed è esempio del come dovremmo comportarci con chi sbaglia. Nel Vangelo Gesù è l’unico che si accorge di questo uomo e lo chiama per nome; va in cerca di questo ricco; non pronuncia
parole di rimprovero, anzi lo onora di una sua visita, non per giustificare il suo operato, ma per manifestargli il suo amore. Questo incontro, fondato sull’amicizia, è quello che cambia la persona, lo rende libero e generoso. Non si limita a restituire, è anche generoso con i suoi beni e tutto questo nella gioia.
È così il nostro incontro con il Signore nella Parola, nei Sacramenti, in particolare nella
Confessione? C’è il desiderio di vedere il Signore, di accoglierlo con gioia dentro di noi, di lasciarci cambiare il cuore, così da renderlo veramente generoso?
Gesù non giustifica l’operato di Zaccheo, ma lo ama così come è: questo cambia il suo cuore. È una costante della storia: santi, poveri, hanno fatto breccia nei cuori chiusi dei ricchi. Chiediamo al Signore di credere al suo amore gratuito e di renderci testimoni di questo amore verso gli altri. La Quaresima, che sta per iniziare, ci aiuti anche in questo.
don Alberto