Rialzare persone, cadute negli errori commessi
Durante la quaresima appena trascorsa, don David, cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio, ha incontrato gli adolescenti per parlare della sua esperienza con i detenuti e del suo ruolo nella cooperativa “LA VALLE DI EZECHIELE”. Riportiamo un riassunto del progetto che don David sta seguendo per aiutare i carcerati.
Cos’è la valle di Ezechiele?
La “Valle di Ezechiele” è una cooperativa sociale senza scopo di lucro in cui i detenuti della casa circondariale di Busto Arsizio, non solo trovano un lavoro, ma anche la “risurrezione”.
Dove nasce l’idea?
“La Valle di Ezechiele cooperativa sociale” nasce nel giugno 2019, da un’idea di don David Maria Riboldi, cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio, stanco dell’ozio forzoso cui il sistema penale italiano costringe chi ha da espiare una pena e allo stesso tempo desideroso di dare un’opportunità ai carcerati.
Qual è la missione?
Lo scopo è quello di rimettere in piedi, “far risorgere”, persone che sono cadute e che spesso non sono consapevoli di aver bisogno di una mano.
Perché Ezechiele?
Entrando in carcere si fa spesso l’esperienza di Ezechiele, che si trova a camminare in una valle piena di ‘ossa inaridite’.Il Signore, però, rimette insieme i pezzi e non butta via niente.
Cosa fanno i detenuti?
I detenuti lavorano, in particolare si occupano di dematerializzazione di archivi cartacei, sbavatura e selezione di componenti in gomma, fanno corsi fotografici e realizzano cesti di Natale.
Perché il lavoro?
Il lavoro è uno strumento efficace per la rieducazione dei detenuti, diminuisce i casi di recidività (che in Italia sono del 70%) e permette di sopperire anche al piccolo numero di educatori che possono aiutare i carcerati nel percorso in carcere.
Alessio Malberti