VI di Pasqua
Le parole di Gesù ai suoi amici nell’Ultima Cena riportate nel Vangelo valgono anche per noi.
Forse ci è capitato di non capire la Parola del Signore, di far fatica a scoprirne il senso e la portata per la nostra vita. Gesù ci invita a non scoraggiarci, ma a lasciarci illuminare dallo Spirito di verità.
Ci stiamo incamminando verso la Pentecoste che conclude i cinquanta giorni di festa della Pasqua ed è bello che abbiamo sempre presente lo Spirito Santo, che Gesù risorto ci dona dalla Croce alla sera di Pasqua.
Lo Spirito di Gesù risorto cambia radicalmente Paolo sulla via di Damasco.
Lo Spirito Santo rende presente Gesù risorto anche oggi, in particolare in due doni, il Sacerdozio e l’Eucarestia.
La seconda Lettura ci ricorda che Gesù è il Sacerdote eterno che può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio. I sacerdoti scelti da lui sono strumento per realizzare tutto questo.
La sua presenza come Sacerdote e vittima raggiunge il suo culmine nell’Eucarestia.
Chiediamoci se è così anche per noi: se sappiamo vedere nei Sacerdoti uno strumento nelle mani del Signore che continua la sua opera di annuncio della Parola, di perdono dei peccati per fare memoria della sua Pasqua.Chiediamo a Gesù, che si presenta a noi sotto le specie del pane e del vino di essere anche noi, da una parte “testimoni“ come Stefano, e dall’altra di essere “missionari” come Paolo che ha visto nell’annuncio del Vangelo il senso della sua vita.
don Alberto