II Domenica dopo Pentecoste
Nelle domeniche dopo Pentecoste si ripercorre la storia della salvezza, l’amore del Signore per le sue creature.
Il primio atto di amore è la Creazione, un amore che crea tutto il mondo e che provvede alle creature.
Il Vangelo ci dice che Dio non solo ci ha amati nel crearci, ma continua ad amarci: provvede alla nostra vita. Ricorda che pensa anche agli uccellini ed ai gigli del campo. Per questo l’uomo non deve preoccuparsi perché il Padre sa di che cosa abbiamo bisogno.
Gesù non insegna una provvidenza fatalista che disimpegna.
Nel Vangelo si parla di talenti che vanno trafficati, di gente che aspetta il Signore dandosi da fare nel comandamento dell’amore … e che alla fine ci sarà un giudizio.
Vuole che crediamo all’amore paterno e provvidente di Dio, senza “preoccuparci”, “angosciarci” e vuole la nostra collaborazione nel suo lavoro di provvidenza.
Dobbiamo essere segni dell’amore del Padre: dobbiamo interessarci degli altri, degli ultimi, sapendo riscoprire il suo volto in quello dei poveri. Il giudizio finale sarà proprio sul come noi siamo stati provvidenza per gli altri. “Ero povero, malato, nudo, straniero, carcerato…” e tu che cosa hai fatto?
- .Sappiamo scoprire la bellezza, la bontà, la grandezza di Dio nel creato ringraziando il Signore e rispettando il Creato?
- Crediamo nell’amore di Dio che s’interessa di tutte le Creature, in particolare degli uomini, creati a sua immagine e somiglianza?
- Ci ricordiamo che noi dobbiamo essere segni dell’amore, della provvidenza del Padre…e che alla fine saremo giudicati sull’amore?
don ALberto