III Domenica dopo il martirio di S. Giovanni
Le Letture di oggi non sono per nulla facili e questo ci ricorda che dobbiamo sempre accostarci alla Sacra Scrittura con pazienza, attenzione e disponibilità di cuore.
Come ci insegnava il Card. Martini, si deve scoprire il senso letterale del brano e poi chiederci che cosa il
Signore vuole dire a noi, con queste parole. Le Letture di oggi ci danno delle indicazioni preziose per il nuovo anno pastorale. È bene partire dalla 2° Lettura. Il primo impegno in assoluto per un cristiano è conoscere Gesù, nella sua identità e nella sua missione: non diamo per scontato di conoscerlo.
Nel Vangelo Gesù ci ricorda che è il Figlio di Dio, mandato dal Padre che testimonia per Lui e di cui è venuto a rivelare, in particolare, l’amore misericordioso. È in questa luce che dobbiamo contemplare la
Croce: è il momento più alto, più espressivo dell’identità di Gesù e della sua missione: Gesù crocefisso
rivela da una parte il suo abbandono totale al Padre e dall’altro il suo amore per gli uomini.
Certo la contemplazione del Crocefisso, ci impegna, a nostra volta, a donarci agli altri.
Anche il Card. Martini alla domanda “chi è il vero cristiano? Uno che va a Messa o uno che si dà da
fare per gli altri?”, rispondeva: “il vero cristiano è uno che si dà fare per gli altri perché è andato a
Messa”. Solo riscoprendo e accogliendo l’amore del Signore, possiamo amare e donarci agli altri.
Certamente non saremo mai perfetti, dovremo riconoscere sempre le nostre debolezze, i nostri peccati. Ma il Signore è pronto a perdonarci e a rinnovarci.
don Alberto