Con tutti, per tutti

La festa di Desio torna con qualche novità e non senza qualche ferita che il periodo della pandemia sembra avere lasciato.

Da non trascurare è l’origine religiosa della festa, legata alla ricorrenza della Madonna del Rosario. Lungi dall’immaginare che un popolo numeroso accorra ancora agli appuntamenti di preghiera (non è così però in città vicine dove ho potuto osservare un fervore più intenso), il richiamo resta: se lo sguardo sul divino non sembra far più parte della cultura dominante, la nostalgia del totalmente altro – come dicono alcuni – resta nel cuore di ogni essere umano.
Anche chi non sa nominare Dio vive desideri profondi, slanci di verità, ricerca del bene, sogni di felicità. Forse oggi più del recente passato, segnato da non poche false illusioni: le prove collettive che stiamo vivendo in alcuni creano ansia, in altri rabbia, in tutti la sensazione che non
bastiamo a noi stessi e che occorre innalzare lo sguardo verso qualche speranza per vivere bene.

La festa è anche momento di partecipazione, di tempo condiviso, di aggregazione.

Non è facile stare insieme e avere spirito di comunità quando nel mondo prevalgono pensieri e stili di individualismo. I cristiani però possiedono una “profezia” che moltiplica proposte ed esperienze di unità e condivisione. Per Desio significa vivere una festa non solo del “centro”, ma di tutta la città, con i suoi quartieri e le sue parrocchie. Per condividere tra tutti le difficoltà e le ricchezze di tutti.

don Gianni