Il pensiero della settimana

Domenica V dopo martirio di S. Giovanni

Carissimi,
la pagina evangelica di oggi fa parte del discorso programmatico di Gesù nel Vangelo di Luca ed è certo tra quelle più note. Prende in esame il primo comandamento, cioè l’amore verso il prossimo, vissuto nella radicalità del Vangelo e, quindi, anche verso i nemici. Proviamo a farci due domande, ricercando la risposta nella Parola del Signore.

Che cosa significa amare?

Amore, nel linguaggio evangelico, non è tanto un sentimento istintivo, di piacere nello stare con
una persona o di possederla (èros), ma l’amore di donazione (agàpe). Nello stile di Gesù è la volontà di condividere i doni che abbiamo, di metterci al servizio, di accogliere l’altro. Amare è rompere quella spirale di violenza quasi innata in noi, è porgere l’altra guancia, è perdonare ed accogliere l’altro anche se ci odia.

Ma perché devo amare?

La Parola di Dio fonda questo tipo di amore solo su motivi di fede. Dobbiamo amare gli altri
perché Dio ci ha amati: tutto quanto abbiamo è dono gratuito, in particolare il perdono che continuamente Dio ci dà; per essere figli di quel Padre, che ama tutti, anche gli stranieri e che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi; per essere discepoli di Chi ha perdonato chi lo metteva in croce, ha chiamato amico il traditore, ha confermato papa Pietro che lo aveva rinnegato.

L’ultimo, definitivo giudizio sarà proprio sull’amore; se avremo riscoperto il Signore in ogni persona durante la vita e la misura che noi useremo per giudicare gli altri, sarà usata per noi nel giudizio.

don Alberto