La missione la si ritrova nella quotidianità delle azioni della Chiesa, ma anche nel confronto aperto per-donarsi
Sono tanti i numeri che un evento come il Festival della Missione si porta dietro: a Milano per 4 giorni le Colonne di San Lorenzo sono state il cuore delle iniziative dedicate alla missionarietà. Più di 100 gli ospiti, italiani e stranieri, oltre 200 i volontari per un totale di 30mila presenze.
Dal 29 settembre al 2 ottobre l’evento è stato promosso da Fondazione Missio e Conferenza degli Istituti Missionari Italiani, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano.
Per me è stato un momento concreto di missione: ho rincontrato tutti i miei compagni di missione (appunto) con i quali sono stata quest’estate in Thailandia,, ma anche padre Adili Emmanuel, per tanti anni rettore dei missionari a Desio, padre Carlos, ma anche don Giacomo, don Davide, Edo Mauri… insomma c’erano davvero tutti. Tutti coloro che hanno fatto parte anche della mia missione. Questo mi ha fatto riflettere su cosa voglia dire essere missionari oggi: cambiare vita totalmente e seguire il Signore? Per qualcuno può darsi, per me, ora, è una ricerca continua di senso nella missione della vita di tutti i giorni. Prima nello studio, oggi nel lavoro e nelle relazioni con gli altri.
Non riesco però a non pensare a come un piccolo gesto, una tenerezza, una piccola parola sia un seme, che germoglia per l’altro. Quindi dai grandi numeri del Festival si va all’essenziale: al numero del cuore e all’Amore che dimostriamo verso il nostro prossimo o che abbiamo avuto la fortuna di ricevere.
Eleonora Murero