Il pensiero della settimana

La liturgia celebra oggi la festa della Dedicazione del Duomo, cioè l’anniversario della sua consacrazione.

La parola “Duomo”, che deriva dal latino “domus” significa casa. Di “Casa” parla Pietro nella prima Lettura, in cui presenta la Chiesa come edificio spirituale in cui Cristo è la pietra angolare e noi siamo pietre vive.

Torna su questa immagine anche Gesù nel Vangelo, ma la presenta come simbolo della vita cristiana, come una casa costruita con fondamenta sulla roccia, sicura anche dalle piene del fiume.

È un richiamo al nostro essere Chiesa: nel battesimo siamo inseriti in una Comunità parrocchiale, parte di una Comunità più vasta che è la Diocesi che ha nel Duomo il suo centro e che, in comunione col Papa, è la Chiesa cattolica presente in Milano.

Di questa Chiesa dobbiamo essere “pietre vive”, sentirci uniti e corresponsabili della sua vita, tenendo sempre come punto di riferimento la comunione piena con Gesù.

Il Duomo è anche Cattedrale, cioè sede del Vescovo, che ha lì la sua cattedra. La seconda lettura parla del Vescovo come capo della Comunità e Pastore e, la Lettera agli Ebrei, ci ricorda che dobbiamo obbedienza ai nostri capi.

Quest’anno il nostro Vescovo ci richiama alla preghiera e, in particolare, all’Eucarestia che è il vertice della vita cristiana.

Il Vangelo ci ricorda che non possiamo limitarci a dire “Signore, Signore”, ma dobbiamo fare quanto il Signore dice. Solo così la nostra “casa”, la nostra vita, è fondata sulla “roccia” che è Gesù.

don Alberto