Il pensiero della settimana

IIIa Domenica di Avvento

Protagonista del Vangelo di questa domenica è ancora Giovanni Battista. Oggi lo vediamo in un momento difficile della sua vita, in carcere per la sua coerenza.
Il Vangelo ci presenta l’ambasciata di alcuni discepoli da parte di Giovanni: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?”. Qual è il senso di questa missione? Per rivelare Gesù ai suoi discepoli, staccandoli da sè o perché era un uomo in crisi? Il comportamento di Gesù non corrisponde al suo pensiero: Gesù non è il giustiziere dei costumi corrotti, ma la rivelazione del perdono di Dio che vuole la salvezza del peccatore. Ma questo non lo scoraggia e non lo porta al rifiuto come i farisei, ma ad una ricerca seria, a delle domande precise, ad un incontro più intimo con il Signore. È un richiamo forte per noi, nei dubbi di fede che ci portano allo scoraggiamento, alla delusione.

Giovanni è un uomo coerente e forte. Gesù lo elogia per questo aspetto. Ha saputo tenere testa alle autorità corrotte, rimproverare loro la condotta immorale, fino al martirio.

Anche questo è un richiamo per noi, che siamo facili all’entusiasmo del momento, facciamo grandi propositi, ma la routine della vita, i fastidi, il non vedere subito i risultati ci porta allo scoraggiamento.

Proviamo allora a chiederci, tenendo davanti la pagina di Vangelo: siamo anche noi in continua ricerca del vero volto di Gesù? La nostra vita concreta, infine, è un dare ragione che il Signore è con noi e che ci può cambiare e può renderci capaci di miracoli?

don Alberto