Con e per gli altri: i 18/19enni con i City Angels a Monza

A Monza coi City Angels tra i senzatetto: «Voi siete i supereroi della notte, grazie per quello che fate e che ci avete fatto vedere e vivere con questo servizio»

Abbiamo incontrato i supereroi della notte, che vestono di rosso (e non solo a Natale!). In dormitorio e per le strade di Monza (e dintorni) un gruppo di una trentina di giovani ragazzi e ragazze 18/19enni della Comunità pastorale Santa Teresa di Gesù Bambino di Desio ha voluto «sporcarsi le mani» e andare in alcune sere di novembre a Monza, al dormitorio e nel centro per aiutare gli angeli della città a portare conforto, una coperta e un tè caldo ai senza tetto.

La proposta si inserisce all’interno di un percorso di comunità, coordinato dall’equipe di pastorale giovanile di Desio, coordinata dal responsabile, don Pietro Cibra.

Franco Castoldi, l’educatore che aiuta a seguire la formazione e il cammino di questi giovani, ha affermato: «Ringrazio davvero per la disponibilità i City Angels, ringrazio gli utenti (i senzatetto, ndr) per l’umanità e la testimonianza che si è offerta a noi, che non lasciano indifferenti e ringrazio voi per esservi messi in gioco in questo modo».

I City Angels sono un’associazione di volontariato fondata nel 1994 a Milano da Mario Furlan. Aiutano i senzatetto e contrastano il crimine in Italia e in Svizzera. Sono state diverse le reazioni e le emozioni
che hanno suscitato nei ragazzi: «Ti segna vedere una cosa del genere dal vivo. Grazie ancora per essere stati insieme a noi e ad averci accompagnato». E ancora «Mi sono sentito utile ad aiutare e fare il mio piccolo per far sentire bene gli utenti della strada».

Qualcuno ha notato come nella quotidianità siano figure che a malapena si notano, non c’è possibilità di istituire un rapporto: «Sono però persone, con nome e cognome e voi gli date umanità con la vostra visita
e il vostro ascolto. Vedrò il mondo con occhi diversi, grazie». Essere City Angels è uno stile di vita: «Per noi è una seconda famiglia – hanno ribadito i volontari – Grazie per essere venuti, non è vero che i giovani non hanno voglia di fare nulla o di uscire di casa. Siete la testimonianza che la solidarietà umana c’è. Portate questa esperienza nel cuore e nella vostra vita».

Eleonora Murero