Il pensiero della settimana

IVa Domenica di Avvento

Oggi ricompare la guida spirituale di tutto l’Avvento: Giovanni Battista. L’abbiamo già incontrato come “voce di uno che grida nel deserto” e come uomo in ricerca, ma ora la Liturgia ce lo presenta come “Il Testimone” (per 3 volte ricorre questo termine nel Vangelo), come colui che indica, in Gesù, il Messia atteso. Giovanni Battista non era la luce, ma doveva dar testimonianza alla Luce, accompagnarci a riscoprire in Gesù il Messia pensato dall’eternità. Egli nasce a Betlemme e viene per rivelare il Padre. Viene anche oggi, come 200 anni fa. Egli ci rivela Dio con la sua parola e con la sua vita. Quanto spazio diamo alla lettura e alla riflessione sulla Parola di Dio?

II Signore viene a purificare il senso religioso, per educarci a un rapporto filiale con Dio. Viene a rivelare il Padre, in particolare nella sua misericordia. Qual è il nostro rapporto con Dio? È di abbandono fiducioso a Lui, anche nei momenti difficili, o lo pensiamo come un giudice da tener buono alla fine? Di tutto questo non possiamo limitarci ad essere convinti e a viverlo personalmente, ma come Giovanni dobbiamo esserne testimoni, non con le parole, ma con l’esempio. Ricordava Paolo VI che il mondo ha bisogno più di testimoni che di maestri e accetta uno come maestro se lo vede testimone in prima persona nel vivere
quanto annuncia. Chiediamo a Giovanni di aiutarci a riscoprire continuamente la nostra missione di essere testimoni del Natale con la nostra vita.

don Alberto