Ultima domenica dopo l’Epifania
Questa pagina di Vangelo è rivoluzionaria per il nostro modo di pensare. Quale padre concede al figlio l’eredità prima della morte epoi, quando questi ha sperperato tutto, lo riaccoglie senza nessun rimprovero, anzi con una grande festa?
Gesù ci mostra un Dio fuori dai nostri schemi e porta questa parabola per giustificare il suo comportamento verso i peccatori.
Dio gode del ritorno del peccatore. S. Ambrogio dice, commentando la creazione: “Dio si riposò dopo aver creato l’uomo perché, finalmente, aveva qualcuno a cui potesse perdonare i peccati”. Nel perdono Dio rivela la caratteristica più profonda della sua natura: l’amore fedele, gratuito e totale.
Questa gioia deve essere condivisa: per questo il comportamento del fratello maggiore, che non sa e non vuole partecipare a questa gioia, anzi ne prova fastidio, è la nota stridente.
Questa pagina suscita degli interrogativi. Quale concetto di Dio abbiamo? Il nostro Dio è un Dio misericordioso oppure un Dio castigatore? Quando ci confessiamo siamo certi di incontrare un Padre che ci ama con un sentimento di gratitudine? Ci sentiamo come il figlio maggiore o il prodigo? C’è sempre la tentazione di sentirsi tra i puri, tra quelli a posto. Con chi sbaglia qual è il nostro atteggiamento? Moralista, di accusa, di superiorità o di accoglienza fraterna e gioiosa?
Oggi è la domenica del perdono: chiediamo al Signore di credere nel suo amore che perdona sempre e di renderci capaci, a nostra volta, di perdonare
don Alberto