Ai discepoli Gesù Risorto dice «Toccatemi», ma precedentemente una donna gli aveva toccato il lembo del mantello per cercare guarigione. Gesù toccava i poveri e i malati, la lingua e le orecchie del sordomuto e metteva fango sugli occhi del cieco. Invitando a imitarlo, diceva per tutti: «Quello che farete a uno di questi piccoli, lo farete a me».
Un episodio rilevante della conversione di Francesco d’Assisi è l’abbraccio al lebbroso.
Dopo aver riconosciuto il corpo di Cristo nell’eucaristia, nella comunità e nella parola, è possibile immaginare che egli si lasci toccare nei poveri, nei malati, nei peccatori.
Per alcuni è un’esperienza a portata di mano, perché dedicano tempo al volontariato, all’ascolto, all’assistenza. A Desio sono presenti Croce Rossa, Caritas, Missionari Saveriani, RSA “L’Arca” e una miriade di altre associazioni che promuovono piena umanità in persone colpite da difficoltà di ogni tipo.
Ci sono anche povertà nascoste e non sempre possibili da cogliere esternamente, come il maltrattamento di donne e minori. L’impegno del volontariato è una forma di toccare Gesù.
Ma lo è anche quella carità diffusa o “di pianerottolo”, che si fa solidale con il vicino anziano bisognoso di spesa, medicine, compagnia, o che si prende cura dei figli della vicina mentre è al lavoro o a sua volta assiste familiari nel bisogno.
Anche il DONO DA CONDIVIDERE che oggi si avvia in tutte le parrocchie della città è un toccare Gesù, modesto quanto si vuole, ma efficace.
don Gianni