VI Domenica di Pasqua
Avvicinandoci alla Pentecoste i riferimenti al dono dello Spirito Santo sono sempre più frequenti nella Liturgia.
“Pietro, persona semplice e senza istruzione, colmato di Spirito Santo” predica con coraggio: “a tutti voi e a tutto il popolo: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno , costui vi sta innanzi risanato. In nessun altro c’è salvezza”.
Paolo, nella seconda lettura, riconosce che solo nello Spirito Santo possiamo “conoscere ciò che Dio ci ha donato”.
Gesù nel Vangelo ci ricorda che “il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”
Per questo Gesù invita i discepoli a non turbarsi, a non aver paura se tra poco li lascerà, tradito da Giuda, perché ritornerà tra loro. Noi sappiamo che Gesù ha mantenuto la sua parola: è risorto, è ancora tra i suoi amici. Anche noi crediamo che, quando compiamo il gesto che egli ci ha comandato di ripetere, Gesù risorto è con noi. Gesù sa che non è facile capire la sua Parola e metterla in pratica, ecco perché, proprio nel Vangelo di oggi, affida allo Spirito Santo il compito di spiegarci il suo pensiero e di aiutarci a viverlo.
Quando lo si incontra veramente, il Signore ci dona la pace, che è la pienezza dei doni che Dio fa alle sue creature. Ringraziamo il Signore di essere rimasto tra noi e chiediamogli il dono dello Spirito Santo perché ci aiuti a capire la sua volontà e ci dia la forza di realizzarla, per essere, con Lui, strumenti di pace.
don Alberto