Cosa sta dicendo Paolo a Pietro in questo dipinto di Guido Reni? E cosa dicono a noi?
Non sono molti i dipinti che raffigurano insieme i santi Pietro e Paolo. Quasi per caso ne abbiamo trovato uno di questi alla Pinacoteca di Brera di Milano, che tra l’altro è visitabile gratuitamente ogni prima domenica del mese.
“Paolo rimprovera Pietro penitente” è il titolo dell’opera datata 1609 e attribuita a Guido Reni, bolognese, uno dei maestri del barocco italiano, il “divino Reni” così apostrofato dai suoi contemporanei per la sua capacità di rendere sulla tela il senso del soprannaturale in molti dei suoi capolavori presenti in tantissimi musei in tutto il mondo: un vero peccato che il nome di Reni non attiri l’attenzione delle masse…
Il titolo dell’opera fa riferimento a un episodio ricordato nella lettera ai Galati, dove Paolo rimprovera Pietro per la sua ipocrisia verso la legge ebraica e per il tradimento di Cristo. Nell’incrocio degli sguardi dei due apostoli è ben visibile l’intensità emotiva, quasi a farci partecipi di un momento di un confronto serrato ma sincero fra i due. Paolo in piedi sembra esprimere pacatezza dal gesto della sua mano, mentre Pietro ha una posizione seduta e contrita, con il braccio che sostiene la testa, e se ne percepisce il suo pentimento. Meritano attenzione anche il piede che tocca la dura roccia e la fronte corrugata del primo apostolo, quasi a ricordare il naturalismo del suo più famoso contemporaneo, Caravaggio.
Un ultimo dettaglio lo si puo’ cogliere ammirando il paesaggio sullo sfondo, con un castello circondato da alberi e un cielo che passa dai toni plumbei sopra la testa di Paolo a un panorama più chiaro e rasserenante.
Sono solo alcuni degli elementi che ho colto nell’arte senza tempo di Guido Reni, capace di affascinare e incuriosire chiunque si metta in ricerca della bellezza che ci circonda.
Vito Bellofatto