Il pensiero della settimana

Stiamo ripercorrendo il cammino della Storia della salvezza, caratterizzata dall’amore gratuito e fedele di Dio e dalle debolezze e rifiuto dell’uomo.Dio vuole felice l’uomo e pone come unica condizione che l’uomo si fidi di Lui.  La prima Lettura ci ricorda che l’Umanità non si è mai fidata di Dio; l’abbandono di Dio è caduta nella corruzione, nel degrado morale così che il Signore “si pentì di aver creato l’uomo”,  tanto da permettere il diluvio, ricordato anche da Gesù nel Vangelo.

La pagina del diluvio non è facile: non è il racconto storico-cronologico dei primi anni dell’universo, ma è la risposta di Dio alle domande di sempre: perché e da dove viene il mondo? perché il male, il dolore e la morte?

Dio per rispondere a queste domande si serve di scrittori che usano immagini e materiale comuni nel loro tempo.

Ma il Dio in cui crediamo è ben diverso dalla mitologia pagana: c’è un unico Principio creatore, provvidente e misericordioso anche nella  punizione.  

E’ una salvezza che esige di essere accolta. Gesù, nelle poche righe del Vangelo di oggi ci chiede di essere attenti perché non accada anche a noi come al tempo di Noè e di Lot.

Il distacco da Dio, la storia insegna, si riflette nell’orgoglio e nella guerra.

Dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito che ci fa riscoprire tutta la vita come dono da condividere. Sembra di perderla, ma è il modo per realizzarla e i frutti sono amore e pace.

Chiediamo al Signore di essere gente attenta, sveglia, che si lascia guidare dallo Spirito anche se spesso ci mette contro-corrente.

don Alberto