Il pensiero della settimana – II dopo il martirio di S. Giovanni
La liturgia di questa domenica ci aiuta ad entrare sempre più nel mistero di Gesù per esserne, poi,
testimoni veri. In questa domenica il Vangelo ci rivela il volto di Gesù: la Parola, fatta carne, che ci
mostra il Padre.
Il brano di questa domenica è un ritornello continuo in questo senso: “il Figlio da sé stesso non
può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre”. Ma queste sono poche frasi che riflettono tutto
il Vangelo, in cui Gesù si rivela in comunioneII dopo il martirio di S. Giovanni piena con il Padre.
Le prime e le le ultime parole di Gesù riportate dal Vangelo, riguardano il Padre: a 12 anni ”Non
sapevate che devo occuparmi delle cose del padre mio?”, sulla croce “Padre, nelle tue mani affido il
mio spirito”.
Certo del Padre, Gesù rivela soprattutto l’amore e le sue sono parole di perdono, le sue azioni
sono gesti di attenzione a chi soffre, anche i miracoli che compie, più che prova della sua divinità, manifestano innanzitutto l’amore del Padre.
Ma tutto questo non è limitato alla fase terrena della vita di Gesù. Gesù è anche oggi luce, gioia, forza; Gesù rivela il Padre perché, come ricorda Paolo nella seconda Lettura, Gesù è vivo, è risorto ed è il senso
di tutta la storia umana. Gesù continua la sua rivelazione del Padre, mediante la Chiesa. Anche noi siamo
mandati ad annunciare il Vangelo, ad essere segno dell’amore del Padre, ad essere testimoni della gioia
della resurrezione con una speranza ed un ottimismo ad oltranza. Chiediamo al Signore, di essere davvero suoi testimoni nel mondo.
don Alberto