La gioia del Padre nel contemplare l’opera compiuta è la benedizione che accompagna tutta la vicenda umana
Come è ormai tradizione sin dai tempi del card. Martini, il giorno 8 settembre (solennità di Santa Maria Nascente) il nostro Arcivescovo Delpini ha presentato la proposta pastorale per tutta la diocesi ambrosiana per l’anno liturgico 2023-2024.
Quest’anno ha per titolo “Viviamo di una vita ricevuta”.
In questo testo, come anticipa lo stesso Arcivescovo, si vuole incoraggiare tutti ad assumersi la responsabilità della testimonianza e dell’accompagnamento educativo sui temi degli affetti, dell’accoglienza della vita, della pace e della “terza età”.
Cogliendo le stesse parole dell’Arcivescovo, si vuole sottolineare l’importanza di “servire senza risparmio, ma anche senza ansia di prestazioni o presunzioni di protagonismi”. L’invito è quello di vivere la fede come amicizia e comunione con Gesù, riconoscendo la vita come un dono ricevuto e superando la costante tentazione di un individualismo radicale.
Con queste premesse i diversi capitoli della proposta pastorale (“colui che mangia me vivrà per me”, “la vita è dono d’amore e vocazione ad amare”, “fedeltà, compimento dell’amore”, “la dignità del lavoro per nobilitare la vita”, “operatori di pace come figli di Dio”, “gli anni della sapienza e della fragilità”, “la responsabilità della vita”) sapranno accompagnare ciascuno lungo un percorso sia di crescita individuale sia di condivisione in una comunità di persone credenti e in costante cammino “nella sequela di Cristo”. Sempre cogliendo le stesse parole dell’Arcivescovo, siamo oggi come oggi insieme credenti e non credenti in costante interazione. Impariamo perciò a percorrere le vie dell’inquietudine e dello scoramento per seminare in esse dialogo e speranza. I cristiani “non vogliono e non possono giudicare nessuno. Sentono però la responsabilità di essere originali e di avere una parola da dire a chi vuole ascoltare, un invito alla gioia”.
Guido Feltrin