Il Consiglio Pastorale della Comunità, nella sessione del 5 settembre, ha avuto modo di riflettere sull’esperienza fatta in questi ultimi quattro anni
Sono emersi i seguenti punti condivisi:
- Il grande numero di consiglieri, se da una parte è stato una ricchezza in quanto rappresentativo di tutte le realtà cittadine, dall’altra è anche un limite, avendo reso difficile la conoscenza fra tutti i consiglieri, oltre al fatto che non tutti possono essersi sentiti a proprio agio nell’esprimere il proprio pensiero. È stato utile, per ovviare a tali difficoltà il lavoro svolto in piccoli gruppi.
- Il Consiglio Pastorale ha avuto una grande capacità di analisi circa le problematiche e le opportunità, ma spesso a questa non è seguita un’azione concreta. È mancata continuità fra il Consiglio precedente e quello in carica.
- La possibilità di dare seguito a delle iniziative è stata resa difficile dai tempi necessariamente lunghi e dilatati tra una riunione e l’altra. Una soluzione potrebbe essere quella di ridare maggiore vigore e vitalità alle commissioni che, essendo formate da un minor numero di membri e avendo la possibilità di riunirsi più spesso, potrebbe attuare quanto deliberato in Consiglio Pastorale.
- La Diaconia talvolta si è sostituita al C.P. nelle decisioni e talvolta non ha discusso e attuato quanto richiesto: a tale scopo sarebbe utile maggiore interazione.
- Utile il lavoro delle segreterie nell’individuazione dei temi da mettere all’odg e prezioso il lavoro del C.P. sul cammino verso una visione di insieme circa la presenza di Chiesa nella città.
- Per la formazione del prossimo Consiglio Pastorale si ritiene utile continuare con la modalità elettiva, completando il numero dei consiglieri con la scelta di membri indicati dal Parroco di intesa con la Diaconia.