Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo
Con questa domenica concludiamo l’anno liturgico contemplando Gesù Cristo, Re dell’universo. Gesù accetta il titolo di re, nel senso che è il primo di tutta la storia umana sia per natura in quanto Figlio di Dio, sia per conquista, perché “ci ha liberati con il suo sangue, facendo di noi un regno“.
Leggendo il Vangelo, scopriamo che Gesù si è premurato di far capire il vero senso della sua regalità. Parecchie volte hanno tentato di proclamarlo re, ma Gesù ha accettato solo tre volte: nell’ingresso trionfale di Gerusalemme, come re di pace, cavalcando un umile asinello, di fronte a Pilato per testimoniare la verità a costo della vita, ma soprattutto sulla Croce in cui si dona totalmente per i suoi sudditi.
Il suo essere re si esprime nell’amare, che è “servizio, perdono, dono di sé“.
All’interno di questo Regno c’è la Chiesa, i cristiani che credono al primato di Gesù nella storia, alla sua morte e risurrezione, alla sua presenza tra noi e che hanno ricevuto il dono dello Spirito nel battesimo.
I cristiani hanno ricevuto il grande dono della fede e insieme la grande responsabilità di essere segno vivo, con la loro vita, di questo Regno.
A questo ci richiama, anche la Giornata diocesana della Caritas: riscoprire tutta la vita come un dono che si realizza spendendola per gli altri. E’ quanto ci ricorda il nostro Arcivescovo nella sua Proposta Pastorale “ Viviamo di una vita ricevuta” da condividere con gli altri.
Riconosciamo, dunque, il Signore “Re“ della nostra vita, il suo amore per noi e chiediamogli di saperlo condividere, sempre e con tutti, nella vita con gli altri.
don Alberto