Fedeltà: idea o realtà?

“Ti do la mia parola!”

Un’affermazione come questa sembra anacronistica nel tempo in cui ogni forma di patto è siglata da forme, garanzie, interventi di specialisti di varie discipline giuridiche.

È ancora possibile fidarsi delle proprie e altrui scelte?

È possibile, pur con i dovuti accorgimenti, rimanere fedeli alla parola data?

Se osserviamo la vita di molti uomini e donne possiamo, senza essere ingenui, riconoscere che la fedeltà alla parola data, agli impegni presi, alle responsabilità assunte, è molto più diffusa di quel che pensiamo.
Molti giovani vivono la fedeltà nel percorso di preparazione scolastica e professionale.

Non pochi adulti sono fedeli alla parola data al proprio sposo o alla propria sposa.

Un numero considerevole di insegnanti, educatori e genitori non si sottraggono al compito educativo ed evitano di abbracciare luoghi comuni, per privilegiare l’ascolto della vita e delle situazioni concrete in cui ci si viene a trovare.

Infine, la maggior parte degli anziani vive la fedeltà al quotidiano, spesse volte segnata dalla fatica del venir meno delle forze.

In tutto questo, Dio continua ad essere fedele?

Nell’avvicinarsi del Natale di Gesù, intuiamo che Dio è fedele perché: “nel portare a compimento la sua missione, Gesù ci ama sin dal momento della sua nascita e fino alla fine”, cioè fino al dono totale della sua vita per annunciare che il suo Amore è fedele, è per sempre.

Se questo è percepito, allora la fedeltà è la via di una vita riuscita, meglio felice.

don Mauro