Ogni famiglia viene favorita quando ha la possibilità di avere legami stabili sia con i parenti stretti, sia con il quartiere in cui abita.
Siccome la nostra società apprezza molto la libertà personale (ogni nuova opportunità per sentirsi realizzati deve essere colta al volo) e la necessità di inseguire, là dove si trova, l’attività lavorativa che interessa (mobilità frequente), ogni legame che si è creato resta perciò sempre provvisorio.
Nell’ambito familiare si è convinti che l’amore di coppia sia un’esperienza che riguarda solo le due persone coinvolte, che si sono scelte perchè innamorate e affiatate. Quando allora lo si guarda alla luce della vocazione (presenza di Dio che indica quale sarà la mia modalità tipica di vivere l’amore), che è l’aspetto proprio del matrimonio cristiano, spesso non viene compreso.
Da parte della società odierna si potrebbe raffigurare l’idea sul matrimonio con l’immagine di un’esperta magliaia, che utilizza due gomitoli differenti per ottenere un maglione su misura, adatto alla moda del momento. Con l’andare del tempo questa prima iniziativa sarà sempre soggetta a ulteriori modifiche, per allargare il maglione o per adeguarlo all’ultima moda. Se poi quel maglione è troppo noioso, si può sempre disfare per riutilizzare i due gomitoli intrecciandoli con altri tessuti colorati.
Invece la fedeltà alla scelta iniziale, richiesta dall’adesione di due giovani alla vocazione al matrimonio cristiano, si può paragonare al dono di un bambino che chiede di essere accolto.
Il papà e la mamma sono procreatori di una vita che devono custodire, ma della quale non sono proprietari.
Il figlio è una presenza che esige un legame perenne; la sua educazione è una bella responsabilità, che fa maturare anche i genitori.
Perché questi legami (sia il figlio che il matrimonio) possano rafforzarsi col tempo è indispensabile sia l’aiuto di Dio che l’inserimento nella comunità.
Ogni cristiano può ispirarsi a quanto ha detto Gesù nel vangelo: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Giovanni 15,13).
Nella vita coniugale il trascorrere del tempo non spegne l’amore, se la sua origine è nella relazione con Gesù, nell’amare come Lui ha amato.
don Sandro