Nella prima lettura di questa domenica Isaia richiama l’attesa di Colui che salva.
Si preannuncia la gioia che è la costante delle feste natalizie e anche la seconda lettura è tutto un invito alla gioia.
Una gioia che è frutto della preghiera e di una vita guidata dallo Spirito nella ricerca continua del bene.
Il Vangelo ci riporta la genealogia di Gesù: sembra un arido elenco di nomi, e invece è una pagina ricchissima di teologia. La genealogia è la storia di salvezza, vista nei suoi personaggi più importanti.
Matteo inizia da Abramo: Gesù è il frutto più bello del Popolo eletto che ha come capostipite Abramo. Dio è fedele nel suo amore per gli uomini, realizza il suo disegno nonostante le debolezze e i peccati dell’uomo.
Di fatto, se scorriamo i nomi, sono molti i peccatori: pensiamo, ad esempio, a Davide che “genera” il figlio Salomone da quella che era stata la moglie di Uria (figlio di adulterio e di omicidio).
Si nota la presenza di donne, anche non ebree, importanti nella storia di salvezza (Tamar, Rachele, Rut, Betsabea), concludendo tutta la genealogia in Maria.
Questa genealogia tocca anche noi: anche oggi il Signore è fedele al suo amore e continua ad amarci anche se siamo peccatori e qualche volta intralciamo il suo disegno.
A noi chiede la collaborazione per continuare la genealogia, per nascere in questo mondo, per rivelare il suo amore. Chiediamo al Signore di credere nel suo amore per noi, di non scoraggiarci mai per i nostri peccati, e di aiutarci ad essere testimoni del suo amore, nel mondo di oggi.
don Alberto