Auguri a tutta
la Comunità
Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale, noi, gente misera, in una gelida stanzetta, il vento corre fuori, il vento entra. Vieni, Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo: perchè tu ci sei veramente necessario.
(Bertolt Brecht)
Il Natale evoca un fatto storico, cioè la nascita di Gesù, ma rappresenta anche il mistero di Dio che si fa uomo e che viene ad abitare in mezzo a noi.
La solennità del Natale è davvero densa di significato: un Dio che si rende uomo in mezzo agli uomini, anzi, bambino apparentemente indifeso e fragile come tutta l’umanità. Ma ciò avviene perché in realtà, come diceva Atanasio d’Alessandria nel De Incarnatione, «il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio». Nella nascita di Gesù Dio diventa così vicino da poterlo vedere e toccare. E si realizza un meraviglioso scambio: il Verbo assume la nostra umanità e – in cambio – la natura umana si eleva a dignità divina. L’uomo per quanto lo vorrebbe non può farsi Dio, ma l’umiltà di Dio entra nella storia dell’uomo e lo eleva alla grandezza del suo essere. E questo mistero si realizza ogniqualvolta si celebra l’Eucarestia, quando l’uomo si trova coinvolto e partecipe della vita divina. Per questo il Natale è anche intensa e profonda gioia (come annunciano le parole dell’Angelo: “ecco, io vi annuncio una grande gioia”), non disgiunta da quel sentimento di stupore e meraviglia che ancora riesce a coglierci, come i pastori più di duemila anni fa. Cogliamo questo augurio con le parole di Papa Ratzinger del 2012: «…il Natale è fermarsi a contemplare quel Bambino, il Mistero di Dio che si fa uomo nell’umiltà e nella povertà, ma è soprattutto accogliere ancora di nuovo in noi stessi quel Bambino, che è Cristo Signore, per vivere della sua stessa vita, per far sì che i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue azioni, siano i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le nostre azioni. Celebrare il Natale è quindi manifestare la gioia, la novità, la luce che questa nascita porta in tutta la nostra esistenza, per essere anche noi portatori della gioia, della vera novità e della luce di Dio agli altri».
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