Scegliere la pace è scegliere la vita.
La guerra, come tutte le altre forme di violenza, non è certo una scelta a favore della vita, della sua promozione dal momento del concepimento al suo passaggio, attraverso la morte, per la vita eterna.
Il 29 settembre 1938 il nostro Papa, Pio XI, di cui sabato ricordiamo l’85° anniversario della morte, in un radiomessaggio al mondo, per chiedere la pace e scongiurare la guerra, diceva: «Indicibilmente grati per le preghiere che per Noi (per il Papa) sono state fatte e si fanno dai fedeli di tutto il mondo, questa vita (del Papa), che in grazia di tali preghiere il Signore ci ha concesso e quasi rinnovato, Noi di tutto cuore offriamo per la salute e per la pace del mondo…».
Il Papa offre la sua vita perché i governanti e i popoli non scelgano la guerra. Eppure, proprio nei mesi successivi, scoppierà la Seconda guerra mondiale!
Un altro grande desiano, Monsignor Luigi Giussani, che ricorderemo lunedì prossimo in Basilica con la Messa in occasione del 19º anniversario della morte, suggerisce la via per riconoscere che scegliere la pace è scegliere la vita, indicando nel cammino dello sguardo il percorso per comprendere il bene, il bello, il vero.
Ne ‘L’avvenimento cristiano’ scrive: «Ha detto il grande biblista Ignace de la Potterie: “la fede cristiana è un cammino dello sguardo». Non è frase poetica o astratta: è la descrizione esatta, puntuale, di un metodo.
Lo sguardo prima intravvede, poi incomincia ad avere la percezione di fattori più distinti e, solo in seguito, incomincia a comprendere la possibilità di un significato. Aumentando l’attenzione a questo significato, capisce ciò che è vero”.
In altre parole la pace, che è una delle scelte a favore della vita, potrebbe non essere più coltivata se vengono a mancare uomini e donne illuminati e lungimiranti come Pio XI, pronto ad offrire la sua stessa vita per tale causa e don Luigi Giussani, che indica nello sguardo evangelico la capacità di scegliere e indicare il bene, il bello e il vero che sono esattamente l’opposto della guerra, violenza, distruzione e menzogna.
don Mauro