Preadolescenti a Roma per dire “IO CREDO”

Dal 1 al 3 aprile scorso 56 ragazzi ed educatori di terza media hanno compiuto il loro pellegrinaggio a Roma in vista della Professione di Fede. Un appuntamento che ogni anno coinvolge oltre 5.000 ragazzi di tutta la Diocesi che si ritrovano con il Papa a pronunciare con gioia il loro “Credo” davanti alla Chiesa riunita in festa. Ecco l’esperienza di un giovane educatore che ha accompagnato i preadolescenti quest’anno.

“La mia prima esperienza a Roma fu nel 2018, quando il ragazzo di terza media ero io. Sei anni dopo e negli stessi giorni, io e i miei compagni educatori abbiamo ripetuto la stessa esperienza, che però si è rivelata essere completamente diversa. Questa volta i responsabili eravamo noi. Se alla partenza l’entusiasmo era alto, al ritorno era quadruplicato. Abbiamo avuto la possibilità di passare tre giorni con un gruppo di stupendi ragazzi al nostro fianco, i nostri “bambini” (come amorevolmente li chiamavamo), che per gli ultimi tre anni abbiamo visto un’ora alla settimana e che adesso erano sempre con noi. Nonostante la pioggia e la fatica, sono sempre riusciti a strapparci un sorriso con le loro battute. Oltre ai mille sorrisi e alle risate, però, uno dei sentimenti che ci rimane più a cuore è la preoccupazione: l’amore per i ragazzi che avevamo con noi che ci spingeva a preoccuparci della loro sicurezza anche quando erano a due passi da noi, un po’ come dei genitori alle prime armi.

Quando si inizia il percorso di educatori si prova un sentimento di paura, di non essere all’altezza di trasmettere ai preadolescenti a noi affidati tutti i messaggi e gli insegnamenti che i nostri educatori hanno passato a noi.

Questo pellegrinaggio è stata la conferma che ciascuno di noi è riuscito a lasciare qualcosa a questi ragazzi, e che loro hanno lasciato molto anche a noi. Non cambierei una virgola di quello che è successo durante questo viaggio, dai racconti simpatici davanti ai tanti monumenti, agli ombrelli che si piegavano sotto la pioggia, perché in ognuno di questi momenti non si era mai soli.

Siamo stati nelle prime file sia durante la celebrazione della messa con il Vescovo Delpini che all’udienza del Papa, che, nonostante la stanchezza per la sveglia alle 5, hanno avuto un impatto importante su tutti noi, educatori e ragazzi! È un pellegrinaggio che merita di essere vissuto da entrambi i punti di vista, spero che abbia lasciato ai ragazzi tanto quando ha lasciato a noi edu! Un saluto a tutti!”.

Paolo Colombo