Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa!
(San Giovanni Paolo II)
Il Rosario, Corona dolce che ci riannoda a Dio
(Beato Bartolo Longo)
Come ogni anno, in occasione del mese di Maggio dedicato a Maria, la Chiesa ci propone con più assiduità la recita della preghiera del Santo Rosario. Un invito che spesso viene accolto con poca attenzione da parte dei fedeli, quasi che sia una forma troppo semplice o forse poco gratificante di rivolgersi a Dio attraverso Maria, una mera ripetizione di parole dove il cuore fatica a rimanere collegato…
All’inizio degli anni Novanta, nel Consiglio pastorale diocesano di Milano, il card. Carlo Maria Martini lamentava la diminuzione della devozione a Maria e della recita del Rosario. Diceva: “Si è disprezzata la devozione popolare verso Maria, che in tanti secoli ha conservato la fede in Cristo delle nostre popolazioni cristiane.
Si critica il Rosario come forma, superstiziosa di “mariolatria” (cioè, adorazione di Maria), ma si dimentica che la Madre di Dio porta le anime al Figlio suo, Cristo Gesù!”
Credo che alcune delle ragioni che portano a dare poco valore alla devozione al rosario, siano legate alla mancanza di conoscenza del valore immenso di questa preghiera, testimoniato invece nei secoli da moltissimi santi, che l’hanno definita: “il mezzo attraverso cui restare legati a Dio”; e dai tanti Papi che l’hanno promossa attraverso le loro encicliche dedicate proprio al Rosario. Già Sisto IV del 1479 lo definì: “Arma lucis”, Papa Leone XIII, e poi in epoca più vicina ai giorni nostri, Giovanni XXIII, e poi Paolo VI e Giovanni Paolo II, hanno voluto sottolineare il valore profondo di questa preghiera, come modo semplice ma efficace di contemplare il volto di Cristo attraverso il cuore della Madre, e scoprirne cosi la sua umanità (di Cristo), la sua presenza reale nella nostra vita, a cui affidare le nostre fatiche, le nostre gioie, le nostre preoccupazioni, la vita di coloro che ci sono vicini e di coloro che vorremmo aiutare.
“Così la semplice preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana.”
“Carissimi Pellegrini! – ha gridato papa Francesco il 13 maggio 2017 al milione di fedeli accorsi a Fatima – noi abbiamo in Cielo una Madre! Abbiamo una Madre!
Ai tre pastorelli di Fatima, Lucia, Giacinta e Francesco, la Madre di Gesù e nostra, presentandosi come ‘la Madonna del Rosario’, raccomandò con insistenza di “recitare il Rosario tutti i giorni, per ottenere la fine della guerra e la pace”.
Attraverso la meditazione dei misteri della gioia, della sofferenza, della gloria, e della luce, noi scopriamo il volto vero di un Dio che cammina con noi sulle strade della vita ogni giorno. Il Rosario, non è come molti pensano, una ripetizione continua e monotona di parole tese a stancare Dio attraverso l’intercessione di Maria, e concederci ciò che desideriamo, ma è una preghiera cristologica, al cui centro ha la Parola di Dio. Nel Rosario c’è la meditazione della vita di Cristo e le parole sempre uguali che si ripetono continuamente, affinché non sia necessario badare eccessivamente ad esse, diventano, per così dire, il letto di un fiume, sono come sponde verso le quali vanno continuamente a sbattere i nostri pensieri, e dov’essi si possono più facilmente raccogliere. A questo serve anche la corona; il conteggio delle Ave Maria avviene meccanicamente, senza badarvi. in tal modo si rimane liberi per l’essenziale: Lasciare libero il cuore per accogliere la voce di Dio…
Buon cammino
Fabrizio Zo